Arriva MonFest, la biennale made in Monferrato dedicata alla fotografia
Tutte le mostre che animeranno la città dal 25 marzo al 12 giugno 2022
CASALE – Si chiama MonFest la nuova proposta culturale targata Casale Monferrato. Un festival di fotografia, con cadenza biennale, che debutterà per la prima volta sul territorio il 25 marzo fino al 12 giugno 2022.
Il progetto è diretta da Mariateresa Cerretelli e il tema di questa prima edizione sarà ‘Fotografia, il paesaggio e le sue architetture naturali o simboliche. Le forme del tempo’. Idealmente dedicata a Francesco Negri – sindaco e storico fotografo casalese per cui è stata realizzata nell’ambito del festival anche l’esposizione ‘Omaggio a Francesco Negri’ – la kermesse è già stata anticipata dal concorso fotografico ‘Da Casale al Po alle colline monferrine’, a cui hanno aderito più di 90 partecipanti. Un’anticipazione che è stata solo un assaggio di un fitto calendario atteso per l’anno nuovo.
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Si parte con un progetto in rosa: ‘Storie di donne’, ospitato a Palazzo Gozzani Treville, sede dell’Accademia Filarmonica, insieme al giovane percorso fotografico degli studenti dell’Istituto Leardi che non solo hanno realizzato il logo del festival, ma anche l’esposizione ‘Fotografia in vetrina’ per le vie della città dedicata alle attività commerciali locali.
Numerose le sedi che ospiteranno le esposizioni tra il Castello del Monferrato, il Teatro Municipale, la Sinagoga e il Duomo. Al castello sarà presente ‘Monferrato, terra senza confini’, mostra-omaggio al territorio di Gabriele Basilico. L’alessandrino Vittore Fossati proporrà ‘Il Tanaro a Masio’ mentre Claudio Sabatino, accompagnato da un video introduttivo sarà presente con ‘Fotografare il Tempo, Pompei e dintorni’. Ancora in rosa sarà l’esposizione ‘Living Layers’ di Valentina Vannicola, mentre approderà a Casale anche il mondo di Silvio Canini con ‘Mare di silenzio’ e diverse proiezioni come ‘HipnoBici’ o ‘Venditori d’ombra’. Presente anche un progetto dedicato alla tipica architettura ipogea monferrina con ‘Fotomorfosi Infernot’ di Ilenio Celoria.
Alla Sinagoga invece sarà attesa ‘Viaggio in Israele e Palestina Fotografie 1962-1967’ di Lisetta Carmi. Di ispirazione sacra la rilettura di Maurizio Galimberti dell’Ultima Cena che rimarrà in mostra al Duomo. Protagonista del percorso culturale anche il foyer del Teatro Municipale che sarà sede dell’esposizione di Raoul Iacometti ‘#homeTOhome’, dedicata ai ballerini di tutto il mondo durante il lockdown.
Le mostre rimarranno visitabili fino al 12 giugno. A completare il quadro di quest’edizione saranno anche numerosi panel e workshop, dedicati alla fotografia e soprattutto alla riscoperta del territorio.