Alessandria - Parma, un positivo tra i Grigi
Subito attivate tutte le procedure
Longo: "Ritmi altissimi. Anche uno solo sottoritmo e il Parma non ci fa giocare". Controlli dopo una positività tra i giocatori
ALESSANDRIA – Marconi torna a disposizione dopo gli otto turni di squalifica, Mustacchio può recuperare (“più lui di Orlando, ma per tutti e due ci sarà ancora la rifinitura domani per decidere”, spiega Longo), ma l’incubo covid entra di nuovo nello spogliatoio dell’Alessandria al meno di 48 ore dalla gara con il Parma.
E’ proprio il tecnico Longo a comunicare l’esito degli accertamenti. “Abbiamo un giocatore positivo, sono state attivate tutte le procedure previste dal protocollo Figc. Speriamo che resti un caso isolato”. Dunque ancora tamponi per tutto il gruppo squadra nelle prossime ore, e preparazione che prosegue, con la rifinitura, anche studiando un “piano B” per tutti i ruoli, se dovessero essere accertate nuove positività. Il nome non è stato comunicato (potrebbe trattarsi di Bellodi, ma solo l’elenco dei convocati, domenica, farà chiarezza), come anche negli altri casi con cui, anche oggi, altri club stanno facendo i conti (Pisa, Brescia, Spal e Monza, ed era toccato prima all’Ascoli).
Alessandria - Parma, un positivo tra i Grigi
Subito attivate tutte le procedure
L’allenatore vuole spostare tutta l’attenzione su una gara che, anche per lui, suona un po’ strano definire “scontro salvezza”, ma questo dice, oggi, la classifica e i Grigi hanno la possibilità di agganciare una formazione con ambizioni, investimenti e budget completamente diversi, modulati su obiettivi che, in questo momento, però, sono gli stessi. “Non è la distanza attuale che può cambiare la valutazione sull’avversaria di domenica. Sappiamo di affrontare un organico talmente forte che, è la mia previsione, non sarà coinvolto nella corsa alla salvezza, ma, invece, alla distanza lotterà per conquistare la promozione, se non quella diretta, almeno passando per i playoff”.
Altro traguardo per l’Alessandria. “Abbiamo ben chiara la nostra strada, fin dal primo giorno: per percorrerla sappiamo che dobbiamo giocare, sempre, a ritmi altissimi. Non possiamo permetterci di concedere anche solo uno o due elementi sotto ritmo, perché diventeremmo vulnerabili contro chiunque, specie contro chi, come il Parma, ha grande solidità in difesa, aspetta nella sua metacampo e obbliga gli altri a fare la partita. Noi dovremo avere pazienza, essere bravi nella gestione della palla e cercare gli spazi giusti, perché non saranno molti quelli che gli emiliani ci concederanno e dovremo trovarli e sfruttarli. Intensità al massimo, se anche solo pensiamo di abbassarla per un istante, corriamo il rischio che il Parma non ci faccia neppure entrare in gioco”.
Marconi dall’inizio? “Sono contento di averlo di nuovo a disposizione. C’è, però, una squadra che ha dimostrato di lavorare bene anche senza di lui. Michele garantisce caratteristiche in più, che non abbiamo avuto nella sua assenza, ma si è sempre sviluppato, comunque, gioco, anche in fase offensiva. Non si pensi che tutta la responsabilità dell’attacco passi a lui: è un giocatore importante per il contributo che ci può dare e che noi conosciamo”.
La convivenza con Corazza è possibile? “Assolutamente sì, hanno caratteristiche diverse, che possono esprimere con movimenti e giocate differenti, ciascuno a modo suo e con qualità negli spazi. Per questo non sono necessariamente alternativi, anzi possono stare insieme e completarsi“.
A centrocampo Ba è una pedina fondamentale? “Non amo parlare dei singoli, perché la differenza la fanno, anzitutto, l’atteggiamento della squadra, l’approccio alla partita, l’intelligenza nella gestione, l’aggressività. A centrocampo, per quasi due mesi, le scelte sono state obbligate e io preferisco sempre poter decidere su più interpreti, che in allenamento mi creano, con impegno e dedizione al massimo, anche imbarazzo nella decisione finale”.
Milanese sempre mediano? “Tommaso ha imparato bene il ruolo, dimostrando qualità e maturità, ma ci potranno essere anche opportunità di riportarlo trequartista, in quella che è la sua collocazione più naturale”.