Grondona ricorda il sacrificio del partigiano Fieramosca
Aldo Ravina venne fucilato dai nazifascisti a 17 anni
GRONDONA — Grondona ricorderà sabato con una cerimonia il sacrificio del partigiano Aldo Ravina “Fieramosca”, fucilato dai nazifascisti il 21 dicembre 1944. L’appuntamento – organizzato dall’Anpi e dal Comune – è in programma alle 10.00 presso il sagrato della chiesa dell’Assunta. Interverranno il sindaco Silvio Barbieri e Claudio Balostro, a nome della sezione Brigata Oreste dell’associazione partigiani.
Aldo Ravina “Fieramosca”
Aldo Ravina, genovese, classe 1927, all’età di 15 anni si arruola volontario nella Marina militare. Antifascista, dopo l’8 settembre del 1943 vive da sfollato a Grondona nei cui dintorni operava un distaccamento partigiano col quale Aldo prese i primi contatti. Dall’età di 17 anni e mezzo iniziò il suo impegno nella Resistenza operando, dal 29 settembre 1944, con la 58ª Brigata “Oreste”, Battaglione “Nino Franchi” che aveva sede a Sant’Ambrogio sul Monte Bossola.
Dopo aver partecipato a diverse azioni in val Borbera contro i fascisti e i nazisti presenti in quelle località per azioni di rastrellamento, è stato catturato, a causa di una spia, il 16 dicembre 1944 a Rovello insieme a molti altri partigiani. Disarmati, privi delle scarpe, caricati di pesanti zaini vengono fatti marciare per giorni da Rovello a Casella e rinchiusi a Villa Teresa, sede del comando tedesco.
Cinque giorni dopo “Fieramosca” e altri cinque partigiani sono prelevati e portati alla fucilazione in una località sconosciuta (forse nelle vicinanze del torrente Scrivia). “Fieramosca” è stato decorato con la medaglia di bronzo al valore militare.
Nel 2014, in occasione del 70esimo anniversario della morte, il Comune e l’Anpi di Arquata-Grondona gli ha dedicato una lapide, inaugurata insieme al monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre e alle vittime del crollo del castello del 1936.
I caduti del dicembre 1944
Non si potrà invece invece la consueta cerimonia per ricordare gli altri caduti partigiani del dicembre 1944: Giuseppe Salvarezza “Pinan”, morto il 15 dicembre nella boscaglia di Rovello; Ottavio Grottin, ucciso lo stesso giorno a Magioncalda, nei pressi di Carrega Ligure; e Giulio Grassano, vittima del fuoco nemico a Busalla, il 17 dicembre. «Nonostante le difficoltà, noi perseveriamo a ricordarli – dicono le sezioni Anpi di Busalla, val Borbera, Arquata Scrivia e Grondona – Nell’atroce freddo del dicembre 1944 furono uccisi mentre combattevano per ridare all’Italia pace e libertà. Oggi nello “stesso” freddo, dal Mediterraneo ai Balcani, nel cuore dell’Europa, muoiono decine di persone che vogliono anch’esse vivere senza l’incubo di torture, guerre e fame».
Aldo Ravina “Fieramosca”