Uccise la sorella a fucilate: la grazia del presidente Mattarella
Carlo Garrone, col suo legale avvocato Piero Monti, chiederà di essere affidato ai servizi sociali
TORTONA – Carlo Garrone, 80 anni, l’uomo che il 17 settembre 2014 uccise la sorella a fucilate, è uno dei sette detenuti a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia. Un’indulgenza parziale: la clemenza di un anno e tre mesi gli consentirà di rientrare nei limiti per poter richiedere misure alternative dell’affidamento in prova, a quel punto deciderà la magistratura di sorveglianza.
Ad appellarsi al Capo dello Stato, dopo che erano state negate tutte le istanze di misure alternative, è stato l’avvocato Piero Monti che lo ha assistito con i colleghi Francesco Casarin e Elisabetta Bobbio.
“L’ho visto la scorsa settimana ed era dispiaciuto di non avere ottenuto riscontro alla richiesta di grazia – sottolinea Monti – ma oggi per lui cambia tutto“.
Carlo Garrone è in carcere ad Alessandria dall’autunno del 2014. Nel settembre di quell’anno uccise la sorella, Michela Garrone, 69enne, e fu condannato a 14 anni di carcere. Il delitto nel cortile della loro casa di famiglia, abitazioni una di fronte all’altra. A Tortona.
I due fratelli vivevano nella stessa corte, ma le divergenze erano molto forti. Anni di incomprensioni, dispetti e rancore, con diverse cause civili intraprese dalla donna. Poi l’ennesimo litigio, e il dramma. L’uomo imbracciò il fucile da caccia e sparò contro la sorella. Quattro colpi mortali. Quando si rese conto di quello che aveva appena fatto chiamò – sotto choc – i Carabinieri: “Venite, ho giustiziato mia sorella”.