“Il museo civico è inaccessibile in carrozzina”
Fatti investimenti all?interno delle sale, ma fuori ancora troppi gli ostacoli
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi Palazzo Levi ha annunciato che grazie ad un contributo regionale per la riqualificazione degli spazi espositivi e l’abbattimento delle barriere architettoniche, il Museo Civico Archeologico di Acqui Terme arricchirà il percorso audio/tattile con ulteriori artefatti in 3D, mappe tattili e spazi museali maggiormente accessibili per visite audioguidate più ‘immersive’.
“Raggiungere il museo è un po’ un’impresa”
A proposito di barriere architettoniche, però, ci sembra giusto raccontare l’esperienza di Emanuela, mamma di una bambina sulla sedia a rotelle, che, in visita con la famiglia nella città bollente, ha deciso di visitare lo stesso museo. «Prima abbiamo consultato il sito internet che informava della presenza di pedane per le carrozzine – racconta – Ammetto, però, che già raggiungere il posto è un po’ un’impresa: il museo si trova in Ztl e quindi l’ascesa a spinta dal primo parcheggio utile non è stata cosa facile. Pazienza».
Dopo diverse salite e pavé non proprio scorrevole, la famiglia arriva all’ingresso del museo: chiuso. «Un cartello avverte che, causa lavori, l’ingresso è posizionato in un’altra via – continua – quindi, dietro front, costeggiando le mura del castello». I visitatori raggiungono la porta secondaria annunciata dal portale. «Pensavamo di aver superato tutti gli ostacoli ed invece era il punto di arresto – picca – la pavimentazione del tunnel, decorato di opere d’arte, è realizzato in un acciottolato che rende impossibile l’incedere di una carrozzina (in verità anche a chi si muove con stampelle). Sicura di aver sbagliato strada, ho lasciato mia figlia al papà e ho provato a seguire il percorso. Dopo ripide salite sono sbucata nel giardino del museo non prima di aver scavalcato un bel gradino. Lì, all’ingresso dell’esposizione ci sono le rampe per l’accesso dei disabili».
Emanuela chiede al personale all’ingresso che, con imbarazzo, la informa dell’inesistenza di altre vie di accesso. «Mi ha detto che ci sarebbe una rampa utile posizionata però lato parco, di fronte alla stazione, ma che ora è chiusa per lavori – continua – Quindi niente visita». Oltre il danno la beffa. Nel percorso a ritroso Emanuela e la sua famiglia provano a cercare l’ingresso ipoteticamente idoneo a raggiungere la mostra. «Peccato che sia posizionato al centro di un grande piazzale inghiaiato dove la carrozzina si affossa – conclude delusa – utile, però, non prima di aver superato un altro po’ di gradini»