I santi di oggi, 8 dicembre, sono Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, san Natale Chabanel e Santa Narcisa di Gesù
La vita della santa
Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: del suo concepimento, avvenuto in modo del tutto naturale nel grembo di sua madre, come avviene per ogni nuova creatura umana; ma “immacolato” perché in quel momento stesso questa nuova creatura umana, a differenza di ogni altra, è stata preservata dalla macchia del peccato originale che misteriosamente si trasmette attraverso la generazione.
Questo avvenimento, a cui la Chiesa guarda con stupore e gioia grande, è l’inizio di una storia nuova di cui anche noi siamo parte: la storia della redenzione iniziata da Dio nella casa di Anna e Gioacchino, i genitori di Maria.
Dio non si arrende di fronte al male ed è capace sempre di operare nuovi inizi!
Maria, donna della nostra stirpe, è nel Suo piano dall’eternità. Dio stesso ne ha annunciato la straordinaria missione fin da quando, di fronte al peccato dei progenitori, promise solennemente la salvezza: «Io porrò inimicizia tra te [Satana] e la donna, tra tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo, e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,9-15.20).
Nell’Eden sconvolto dal peccato, Dio immediatamente ricuce i fili della comunione spezzata dal peccato e, con un nuovo inizio, prosegue la sua storia d’amore per l’umanità promettendo la vittoria attraverso questa donna che già in quel momento appare sull’orizzonte come colei che diventerà la madre del Verbo eterno, il Figlio del Padre che si farà uomo per salvare gli uomini!
L’immacolato concepimento di Maria, avvenuto tanti secoli dopo quella promessa, è dunque l’aurora della storia nuova.
Maria è la prima dei redenti. A lei Dio Padre applica anticipatamente meriti della passione, morte e risurrezione di Cristo: mistero di grazia, di amore gratuito, Mistero di incomparabile bellezza che le insidie di Satana ed i suoi continui tentativi di seminare tragedie nella storia, non riescono a infrangere!
Santa Narcisa di Gesù Martillo y Moràn
Narcisa Martillo y Morán nasce il 29 ottobre 1832, a Nobol in Ecuador, da genitori contadini. Nel 1851, rimasta orfana, deve trasferirsi a Guayaquil, da parenti. Lavora come sarta per poter essere indipendente e coltiva una profonda spiritualità attraverso la preghiera, il silenzio e la mortificazione. Il suo percorso la porta alla decisione di consacrarsi a Dio mediante la verginità e la penitenza. Suo modello è santa Marianna di Gesù, che ha offerto la propria vita in espiazione per la propria città. Decide però di non entrare, come l’ha invitata a fare il vescovo, in un monastero di carmelitane scalze e preferisce stare a Guayaquil dove aiuta la sua amica Mercedes Molina, oggi beata, nella gestione di un orfanotrofio. Nel 1868 si trasferisce a Lima in un convento di terziarie domenicane. Morirà, dopo un’intensa vita di preghiera e penitenza, l’8 dicembre 1869. Oggi riposa nel santuario a lei dedicato nella città natale, in Ecuador. È stata canonizzata il 12 ottobre 2008.