Mazzarello racconta “L’intrigo Spallanzani”
L'autore mornesino torna il libreria con un nuovo "giallo" scientifico
MORNESE – «Per Lazzaro Spallanzani il mondo ero un immenso laboratorio da conoscere e studiare». “L’intrigo Spallanzani” è l’ultimo libro pubblicato con Bollati Borlinghieri da Paolo Mazzarello, professore universitario e scrittore. La forma del giallo diventa lo strumento di uno studio articolato per portare alla luce invidie e lotte tra gli accademici dell’Illuminismo.
«Spallanzani – racconta l’autore originario di Mornese e docente di storia della medicina a Pavia – molto prima di Darwin fu antesignano del viaggio scientifico». Nel corso di un viaggio a Costantinopoli si cala completamente nella cultura dell’epoca: la paura per la minaccia russa, la dittatura del sultano, il trattamento efferato riservato ai neri sottoposti a castrazione.
Visioni e contrapposizioni
Ma il viaggio scientifico sarà una costante per Spallanzani che arrivò anche nel sud Italia dove studiò i vulcani. E in questo contesto nasce l’intrigo. «Un assistente da tempo vessato, approfittando della sua assenza, lo denuncia per aver sottratto alcuni manufatti dell’ateneo». Il conflitto nasce tra Spallanzani e il suo assistente nasce da due visioni scientifiche in contrapposizione. Lo stesso assistente sarà in grado di coinvolgere altri esponenti del mondo accademico critici con Spallanzani.
Lettere saranno inviate in tutta Europa per screditare Spallanzani. La vittima, a sua volta, entrerà in depressione. Una battaglia senza quartiere tra i due. Tant’è vero che sarà lo stesso protagonista a vendicarsi. Un interesse profondo quello di Mazzarello per Spallanzani, già oggetto di un saggio approfondito. Tra le altre figure analizzate Cesare Lombroso e il premio Nobel Camillo Golgi.