Alessandria - Cittadella, senza Branca
Il centrocampista, diffidato, è stato ammonito contro il Como. I veneti recuperano Okwonko
Luca Parodi ha sfiorato la A con i veneti. "Identità forte, abituata a lottare in alto"
ALESSANDRIA – Dovevano essere in tre, sono rimasti in due. Gli ex di Alessandria – Cittadella, e tutti e due in maglia grigia, Andrea Arrighini e Luca Parodi. Non c’è Simone Branca, squalificato, “ecco lui è l’esempio di un buon giocatore che, a Cittadella, aumenta il suo valore. Succede per molti, è una società che riesce a far lievitare la qualità dei singoli”.
A parlare è Parodi, che nel club veneto era arrivato al mercato di gennaio 2019, dalla FeralpiSalò. “Già allora era una società consolidata nel panorama della B, nonostante fosse arrivata tre anni prima. Mi scelse il ds Marchetti, che è grande artefice dei risultati: da quando il Cittadella è nella seconda serie – sottolinea l’esterno – ha giocato una semifinale, nella stagione di Arrighini, e due finali per la A, la prima quando ero in quella rosa”.
Alessandria - Cittadella, senza Branca
Il centrocampista, diffidato, è stato ammonito contro il Como. I veneti recuperano Okwonko
Ricordi nitidi, “quella era la partita più importante della mia carriera. Poi è arrivata quella per la B con i Grigi, due anni dopo”. Come andò? “Con l’Hellas Verona vittoria all’andata, 2-0. Al ritorno, a casa loro, sconfitta per 3-0, ma quel doppio confronto me lo ricordo molto bene”.
In panchina c’era Roberto Venturato. “Tecnico di poche parole e molta sostanza. Ha chiuso questa estate, dopo sei anni, puntando su Gorini, che era il suo ‘secondo’, la società ha scelto la linea della continuità. Tatticamente, anche mentalmente. L’atteggiamento, soprattutto, non è cambiato: aggressività, intensità, ritmi alti, ripartenze immediate, accelerazioni. Tutto quando dovremo limitare. Anzi, tutto ciò in cui dovremo cercare di essere superiori”.
Cittadella è un modello? “Sicuramente è un esempio forte di come si cresce, con programmazione, organizzazione, con una fisionomia ben precisa, in cui possono cambiare gli interpreti, e succede ad ogni stagione, ma la squadra resta sempre nelle posizioni alte”.
Fra gli elementi spesso determinanti c’è Okwonkwo, contro il Como, in realtà, in negativo, autore di un intervento da rigore evitabile. “Resta un giocatore di categoria superiore, che abbina forza e velocità. Con il Como ha giocato solo uno spezzone, vedremo se anche contro di noi sarà un cambio in corsa”.
Toccherà a te provare ad annullarlo? “Inizieremo da domani, venerdì, a preparare tatticamente la gara. E, comunque, non c’è solo Okwonkwo: ci sono giocatori veloci in avanti, anche uomini di fascia. Tutti, pure difensori e centrocampisti, sono allenati a rapidi capovolgimenti del gioco”.
La diffida ti condiziona? “Non deve. Mi pesano un paio di gialli esagerati, quello sì, ma non è il pensiero di un cartellino in più che mi deve limitare. Faccio ciò che serve alla squadra, al massimo, perché abbiamo capito che se non si va al 100 per cento si rischia. E questo non lo vogliamo, io per primo”.