Pordenone - Alessandria, stop secco
Un gol per tempo per i padroni di casa. Il secondo gol è un regalo
Troppi giocatori sotto ritmo e poco lucidi. Senza peso il contributo dalla panchina
LIGNANO SABBIADORO – Forse vale la pena di ribadire un concetto su cui Longo insiste: l’Alessandria deve giocare sempre al 110 per cento per colmare il gap rispetto alle avversarie.
Anche se il Pordenone non era, e non è, certo lo squadrone da primi posti: questa volta la differenza è di testa, a tratti anche molto grande, tra chi fa la gara della vita per vincerla, e chi ci prova per un quarto d’ora e poi, alla prima difficoltà (il vantaggio altrui), abbassa toni, intensità, convinzione.
Per Longo, anche, nessun contributo dalla panchina, anzi tutti rendono meno dei compagni sostituiti.
PISSERI – Enorme: sui due gol non ha colpe (e può prendersela con i compagni). Ma già nel finale del primo tempoe poi due volte nella ripresa i suoi interventi decisivi, anche spettacolari, evitano che il punteggio assuma proporzioni esagerate e difficili da metabolizzare: 7
PRESTIA – Affannato: paga le troppe incertezze di reparto e la velocità negli inserimenti degli attaccanti, a cui tenta di rimediare con la sua solidità, ma non sempre ci riesce e deve rincorrere, non sempre con lucidità: 5.5
DI GENNARO – Infilato: nel primo tempo, come molti compagni, anche di centrocampo, si fa ‘bucare’ dall’inserimento di Pinato in occasione del primo gol. Nel secondo è pericolosamente indeciso su Folorunsho, che lo salta e raddoppia. Anche in molti contrasti non ha la solidità di altre prestazioni: 5
PARODI – Stremato: sarà anche perché non può mai tirare il fiato e, anche, perché, fisicamente, il duello con Folorunsho (da espellere al 5′) è impari, ma questa volta impegno e generosità non bastano e pure lui sbaglia appoggi semplici: 5.5
MUSTACCHIO – Condizionato: il dolore alla schiena (svelato a fine gara da Longo) gli impedisce di correre e spingere come ha dimostrato di saper fare. Ha una occasione in avvio, da sfruttare meglio, non ha il peso offensivo che servirebbe: 5.5
PIEROZZI – (dal 1’st) Leggero: non è solo questione di fisico, questa volta soprattutto di testa. Non entra in partita, l’errore da cui nasce il secondo gol è imperdonabile, soprattutto con palla all’Alessandria e in fase di costruzione. Nel finale protagonista di uno scontro (di gioco) con Perisan, che accende gli animi: 4.5
CASARINI – Offuscato: anche gli insrancabili si stancano e perdono in lucidità. Se al costruttore di gioco mancano i tempi e la precisione, la manovra ne risente, anche se nella ripresa una sua chiusura è provvidenziale. Va a strappi ed è anche nervoso: 5
BRUCCINI – (dal 28’st) Recuperato: rivederlo dopo due mesi è importante, il suo peso sulla gara ancora troppo lieve: ng
Pordenone - Alessandria, stop secco
Un gol per tempo per i padroni di casa. Il secondo gol è un regalo
MILANESE – Altalenante: molti palloni, quando sono i Grigi a fare gioco, passano dai suoi piedi, sicuramente il più lucido a centrocampo, anche se pure lui non sempre attento e preciso, consegnando appoggi agli avversari: 5.5
LUNETTA – Propositivo: ma poco incisivo. Sulla sua fascia l’Alessandria sviluppa meglio la manovra, ha anche una occasione da sfruttare meglio. Il cambo di passo, che servirebbe a lui e alla squadra, questa volta c’è con il contagocce: 6
ORLANDO – (dal 15’st)Nascosto: anche nel suo caso movimento, ma spesso a vuoto, e una sola apparizione nell’area avversaria: 5.5
CHIARELLO – Limitato: la sua vocazione ad attacre gli spazi è meno concreta rispetto ad altre gare, anche se la prima conclusione della ripresa verso la porta difesa da Perisan è la sua. E, comunque, prova a stare nel gioco con ogni mezzo: 5.5
"Se non siamo perfetti, rischiamo sempre"
Longo: "Nei primi 15' tre occasioni, poi abbiamo perso lucidità". Mustacchio, problema alla schiena
CORAZZA – Raddoppiato: su di lui la difesa dei ramarri va al raddoppio quasi sistematico, eppure per la sua rapidità, contro una retroguardia con qualche battuta a vuoto, avrebbe spazi che non riesce a sfruttare. Una sola conclusione, neppure irresistibile: 5.5
PALOMBI – (dal 15’st) Assente: mezzora abbondante e, però, non ci si accorge della sua presenza in campo:5
ARRIGHINI – Rallentato: inizia forte, aggressivo, mette la palla per l’occasione di Mustacchio, è anche difficile. Poi, però, non regge allo stesso ritmo e perde in incisività: 5.5
KOLAJ – (dal 15’st) Impalpabile: non si discute la determinazione, ma la capacità di tradurla nei fatti. Troppo leggero: per il terreno, per il momento in cui entra in campo, per il tipo di gara: 5