La Provincia snobba le Mamme No Pfas: inascoltata la lettera con richiesta d’incontro
Michela Piccoli: "Da noi, il dramma con gli esami del sangue. Valori di Pfas altissimi nei nostri figli"
ALESSSANDRIA – Mentre in Veneto (dove è in atto un processo contro Miteni) arriva una delegazione dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani con il compito di indagare sulla gestione degli interventi (anche informativi) per l’inquinamento da Pfas, la Provincia di Alessandria – nella persona del suo presidente Gianfranco Baldi – snobba le Mamme No Pfas (un gruppo di genitori del Veneto che lotta per avere acqua pulita).
“Avevo scritto una lettera al presidente della Provincia di Alessandria chiedendo un incontro – ci spiega Michela Piccoli – ma non mi hanno mai contattato. Volevo spiegare la nostra storia, quello che è accaduto da noi perché a mio avviso le dinamiche di Spinetta sono uguali alle nostre.
Intendevo solo fargli capire – continua – che la nostra preoccupazione è quella che i cittadini (dell’Alessandrino, ndr) si trovassero improvvisamente di fronte ad una situazione di una gravità tale da non poter poi recuperare.
Se avesse accettato avrebbe avuto possibilità di capire che la conoscenza del problema inquinamento Pfas è superficiale. Ma il nostro vissuto, che è arrivato a sviscerarne tutti gli aspetti, avrebbe potuto aiutarli a prendere decisioni.
Un incontro che voleva essere solo di apertura alla comunicazione, non un’invasione di compiti. Il nostro obiettivo di genitori non è quello di sostituirci a loro, ma di collaborare. In Veneto abbiamo parlato con tutte le forze in campo: Comune, Provincia, Arpa, gestori degli acquedotti, consorzi di bonifica, Coldiretti, addirittura i sindacati dei lavoratori.
Questa nostra capacita di unire le cose ha fatto emergere quanto poco sapevano, e come il dialogo tra queste persone fosse veramente carente.
Vorrei ricordare – spiega Michela Piccoli – che da noi il caso è scoppiato in tutta la sua drammaticità quando è stato fatto il biomonitoraggio. Quando hanno visto che nel sangue dei nostri figli c’erano valori di Pfas a livello stellare allora si sono resi conto che la situazione era gravissima.
I giovanissimi hanno valori più alti di quelli dei genitori perché il loro metabolismo tende ad accumulare di più”.
Come si stanno muovendo gli amministratori alessandrini? Cosa fa la politica per approfondire il problema dell’inquinamento da Pfas?
Sembra molto poco dal punto di vista del dialogo tra le parti.
La Provincia, ad esempio, non ha accettato di ascoltare quello che avevano da dire le Mamme No Pfas.
E gli attuali assessori del Comune di Alessandria (ricordiamo che il Comune era costituito parte civile nel processo contro il polo chimico ed è stato risarcito per danno di immagine) hanno indetto due Commissioni – Ambiente e Salute – ma non hanno fatto domande a Solvay. Si sono limitati ad applaudire l’azienda che, invece, ha affrontato di sua sponte, il discorso della bonifica e degli interventi migliorativi in atto da tempo nello stabilimento spinettese.
“Qui mi sento come a casa mia”, ha dichiarato l’assessore Pier Vittorio Ciccaglioni. Dimenticando, forse, il risarcimento danni appena incassato.