La Lega su corso Dante: “Negozi ridotti a retrobottega dei gazebo”
"L'amministrazione comunale faccia un passo indietro"
ACQUI TERME – «Ancora una volta l’Amministrazione comunale Cinque Stelle dà prova di non avere un minimo dì sensibilità per i commercianti di Acqui e per le loro legittime esigenze – lamenta piccato il portavoce leghista Marco Cerini – Come se non fossero bastati due lockdown e i rischi che comporta la nuova ondata della pandemia, si manifesta la cronica incapacità da parte del Comune di organizzare eventi in grado di attrarre turisti. Ora dopo tutto questo dobbiamo assistere anche alle vetrine oscurate!».
“Shopping? Vetrine oscurate e marciapiedi troppo stretti”
Dito puntato contro l’Assessore al turismo ed al commercio Lorenza Oselin ed il sindaco Lorenzo Lucchini rei di aver fatto posizionare enormi gazebo in Corso Dante in modo tale da aduggiare le attività commerciali che vi si affacciano. «Tanto più nel periodo che precede il Natale, con le aperture prolungate e domenicali e con la ricerca dei regali da scambiarsi in famiglia, tra parenti e tra amici, quello che rappresenta il momento in cui il commercio vede aumentare i propri fatturati. Ma come si fa ad invitare gli acquesi e i turisti a fare shopping in città, quando poi le vetrine dei nostri commercianti vengono praticamente sbarrate e il marciapiede ridotto a uno stretto corridoio?»
La Lega chiede un passo indietro, intima di rivedere una logistica che definisce ‘scellerata’. «Per evitare di creare un danno irreversibile ai commercianti di Corso Dante che meritano ben altra considerazione e che chiedono solamente, come è loro pieno diritto vitale, di potere lavorare – conclude Cerini – Diversamente questo Comune si renderà una volta di più responsabile della progressiva decadenza della nostra città che si trova, per colpa dell’Amministrazione, danneggiata da una iniziativa che tenta (malamente) di organizzare qualche evento in prossimità delle feste. Il commercio acquese merita di ricevere cura, sostegno e condizioni ottimali per vendere, fare bella mostra di sé e non di essere ridotto a retrobottega di una serie di gazebo».