Manifestazione No-Vax a Novi: denunciato il promotore
Il sit-in di protesta in occasione dell'incontro con il professor Bassetti
A presentarla il gruppo che sostiene l'attuale maggioranza
OVADA – Maggiore vigilanza, con contatti più frequenti con la Prefettura e le Forze dell’Ordine con l’intento di individuare eventuali gruppi eversivi o anarchici sul territorio comunale. Contrastare manifestazioni contrarie alle regole del vivere e del confronto civile. Sono le richieste che “Insieme per Ovada”, invia al sindaco, Paolo Lantero e a tutta la Giunta. Lo strumento è la mozione che sarà discussa domani sera in consiglio comunale. Lo spunto arriva dalle scritte “No vax” comparse qualche settimana fa sul monumento ai caduti tra via Cavour e via Gramsci, accanto all’ingresso posteriore della scuola elementare Damilano, accanto alla redazione de “L’Ovadese” e del nostro quotidiano on line.
Manifesti affissi per promuovere campagne portate avanti da associazioni contro i vaccini, scritte in vari punti della città, “shitstorming” online. Sono gli episodi degli ultimi mesi. Dietro almeno a una parte di questi fatti un gruppo di cittadini ovadesi che fanno parte di un gruppo Telegram che si propone come una “voce di lotta non violenta per la libertà e i diritti umani” con oltre 17 mila iscritti. Nei giorni successivi ai fatti il Comune di Ovada si era preoccupato di ripulire le scritte sugli spazi pubblici. Eloquente la reazione: “Hanno ripulito (il Monumento ai caduti, ndr)? – si leggeva nella chat del gruppo – Perfetto. Lo hanno fatto fare agli alunni. Meglio, così hanno letto anche loro. Ora (Ovada) è di nuovo una zona in cui poter fare azione! Quando? Non si sa. Ma prima o poi avverrà! Perché i V_V non si fermano”. Ogni gesto viene firmato con una “W” rossa che sta ad indicare i “Vivi”, ossia i “No vax” che lottano per la libertà, mentre i vaccinati “forse sono morti – si legge in uno dei ritornelli maggiormente proposti – di sicuro non sono più degli esseri umani”.
Manifestazione No-Vax a Novi: denunciato il promotore
Il sit-in di protesta in occasione dell'incontro con il professor Bassetti
Anche la pagina Facebook del nostro quotidiano on line nei giorni successivi era stata presa di mira. Una situazione simile a quella capitata nel mese di settembre dopo la condanna dei primi manifesti comparsi sulle plance della città. Bersagli in quel caso furono il sindaco Paolo Lantero e il consigliere Angelo Priolo (Ovada viva) che avevano preso le distanze rispettivamente sui suoi canali social ufficiali e sul gruppo “L’Ovada che vorrei”. Oltre a un riferimento all’articolo 32 della Costituzione, gli autori del gesto di un mese fa hanno rivolto attacchi scritti al governo e al green pass, con un invito generico a non vaccinare i bambini.
Scritte "No-Vax" sul Distretto Asl: "Atto da non sottovalutare"
"Abbiamo informato l'ufficio legale per le iniziative del caso"