Il 29 novembre è la Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese
Oggi, 29 novembre, ricorre la Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese istituita dalle Nazioni Unite in ricordo dell’approvazione della risoluzione 181 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1947 che stabilì una partizione della Palestina e la creazione di due Stati indipendenti, uno arabo e uno ebraico.
La storia palestinese
La Palestina è fin dai tempi più antichi terra sacra per ebrei, cristiani e musulmani. Il territorio palestinese subisce da sempre gravi tensioni, suscitate a partire dal 1948, dalla nascita dello Stato di Israele, dando origine ad una situazione instabile e irrisolta.
Tra il XV e XIII secolo a.C. la Palestina fu assoggettata dagli Egizi, per poi essere dominata dai Filistei, una popolazione giunta per mare, fino a quando non giunsero gli Ebrei. Nel X secolo sorse lo Stato Ebraico indipendente che si divise poi nei due regni di Israele e di Giuda, nella metà del VII secolo fu conquistato dagli Arabi fino al Cinquecento, dove venne assorbito nell’Impero ottomano, sotto il cui dominio rimase sino agli inizi del Novecento.
Alla fine dell’Ottocento il territorio palestinese era meta di migliaia di ebrei in fuga dall’Europa a causa delle persecuzioni razziali, intensificandosi ancora per il secolo successivo. Durante la. Prima Guerra Mondiale la Palestina fu guidata dalla Gran Bretagna, che si impegnò ha farne un “focolare nazionale” ebraico, e nel 1922 essa vide crescere l’immigrazione ebraica e gli scontri tra i coloni ebrei e gli Arabi. Il genocidio degli ebrei avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale per opera dei nazisti impresse una definitiva accelerazione a questo processo che, dopo vari tentativi di mediazione, sfociò infine nella proclamazione dello Stato di Israele nel 1948.
La questione palestinese
Gli equilibri tra Palestina e Medio Oriente furono da subito compromessi dopo la nascita dello Stato ebraico, creando così accesi conflitti tra Israele, gli Stati arabi e i Palestinesi. I Palestinesi si vennero a trovare in una condizione drammatica: da un lato, negli Stati arabi vicini, dove fuggirono dopo la guerra del 1948-49, ammassandosi in enormi campi profughi; dall’altro lato, nei territori della Cisgiordania e della striscia di Gaza, che gli Israeliani occuparono dopo la guerra del 1967.
In questo drammatico contesto, nacque nel 1967 l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), con l’obiettivo della creazione di uno Stato arabo, appoggiando dapprima la lotta armata armata e il terrorismo contro Israele, e cercando di risolvere per via diplomatica la questione palestinese, suscitando la reazione dei gruppi più radicali.
Nel 1993 avvenne lo storico accordo in cui l’OLP e lo Stato di Israele si riconobbero reciprocamente, e fu istituita un’Autorità nazionale palestinese (ANP) dotata di poteri di autogoverno nei territori occupati.
Dal settembre del 2000, in seguito a una rivolta generalizzata contro l’occupazione israeliana e per l’indipendenza della Palestina, la questione palestinese rimane tutt’ora irrisolta tra violenza, terrorismo e repressione militare da un lato e prospettive di pace dall’altro.