Acqua e istruzione per la Tanzania: il Covid non ferma Polepole
Anche durante la pandemia l'associazione sezzadiese ha portato avanti i propri progetti
SEZZADIO – Nonostante le molte difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, pur a distanza l’associazione sezzadiese Polepole non ha mai smesso di portare avanti i propri progetti a sostegno dei villaggi più poveri della Tanzania, «grazie al coordinamento di padre Onesimo Wissi, nostro missionario “in loco”», spiega il presidente Gigi Calmini.
Non si sono interrotte le adozioni a distanza, «con le quali contribuiamo all’istruzione di quasi 2mila bambini di due scuole materne e due primarie. Recentemente, inoltre, abbiamo ritinteggiato la vecchia scuola materna nel villaggio di Hombolo, mentre nella primaria che abbiamo costruito nel 2003, oggi frequentata da 1300 bambini, abbiamo aggiunto altri sei servizi igienici ai sei già presenti». Grazie ai fondi raccolti con il 5×1000, inoltre, l’associazione sezzadiese ha costruito a Ng’Hoje la prima scuola elementare del villaggio, «che ospiterà circa 160 alunni. Daremo loro la possibilità di imparare a leggere e a scrivere».
“Vaccini? Prime dosi solo negli ultimi mesi”
Progetti a favore non solo dell’istruzione dei più piccoli ma anche del sostentamento sociale ed economico dei villaggi in cui Polepole è solita operare. «Con un progetto approvato e finanziato da Egato 6-Alessandria abbiamo costruito un pozzo a Bihawana, che con due cisterne da 20mila litri permette a 5mila persone di non avere problemi d’acqua per uso personale e alimentare. Ad Azimio – continua Calmini – abbiamo appena ultimato un centro polifunzionale che accoglierà una chiesa, una scuola e una sala riunioni».
Particolare attenzione anche all’aspetto sanitario: «Il dispensario di Chikopelo è stato rifornito di 300 vaccinazioni trivalenti per i bambini. Questo villaggio, con circa 4200 abitanti, ha il grande problema di essere a 75 Km dalla città di Dodoma, e nel periodo delle piogge rimane totalmente isolato per l’impraticabilità delle strade». E a proposito di vaccini, se nel corso del 2020 in Tanzania il Covid era un problema a malapena percepito, «ora, invece, soprattutto nelle grandi città i contagi stanno iniziando a far registrare numeri preoccupanti. I vaccini sono scarsi, solo negli ultimi mesi sono arrivate le prime dosi di Johnson & Johnson. La popolazione è assai poco informata, sia per quanto riguarda la malattia che per quanto riguarda il vaccino».