Mascolo e la Nazionale “Ora voglio l’esordio”
La guardia della Bertram torna in ritiro. Lunedì qualificazione mondiale con i Paesi Bassi a Milano
TORTONA – Di sogno in sogno. Salendo un gradino alla volta. Sempre un passo avanti, sempre mentalizzato sul prossimo obiettivo. La carriera di Bruno Mascolo, guardia della Bertram Derthona è sempre stata così.
Dai campetti di Castellamare di Stabia, dove è nato 25 anni fa, alle Nazionali giovanili, dall’A2 alla Serie A con il Derthona. Nella cui storia è ormai entrato dopo la promozione nella massima serie e dopo la recente convocazione (la prima per un Leone) nella Nazionale A.
Adesso, dopo essere stato escluso dai 12 Azzurri che sfideranno la Russia a San Pietroburgo, Mascolo – che raggiungerà di nuovo sabato i compagni – spera di entrare nei convocati per la seconda partita di qualificazione mondiale che si gioca lunedì sera al Forum di Assago contro i Paesi Bassi.
Lei ha fatto parte di tante selezioni giovanili e ha partecipato anche alle Universiadi del 2019. La Nazionale maggiore è stata un’emozione diversa?
“Sì, assolutamente, perché è stato un sogno che è diventato realtà. Da quando ho cinque anni sogno di arrivare alla Nazionale maggiore. E’ sempre stato il mio obiettivo”.
Qual è stato il momento più emozionante di questo raduno a Roma?
“Tanti momenti da ricordare. Forse il più emozionante è stato quando mi hanno consegnato la maglia azzurra col numero 14 per fare le foto individuali”.
Com’è stato il clima del raduno?
“Molto sereno. Mi sono sentito subito a mio agio. Coach Sacchetti è molto tranquillo e in palestra si lavora senza ansie”.
E nel gruppo dei giocatori come si è trovato?
“Bene, anche perché conoscevo un po’ tutti. Con Flaccadori ho fatto tutte le Nazionali giovanili, conosco Pajola e Udom. Mentre con gli altri ragazzi c’era più una conoscenza di campo”.
Deluso dalla mancata convocazione per la partita in Russia?
“Assolutamente no. Già essere convocato è una soddisfazione immensa”.
Pensa di esserci lunedì con i Paesi Bassi a Milano? Il ct ha dato qualche indicazione?
“No, Sacchetti non ha detto nulla. Non so niente, ma ci spero ovviamente. Voglio fare bene i due allenamenti che abbiamo in programma e poi vedremo”.
Adesso che è stato convocato, qual è il suo desiderio?
“Esordire. Prima di tutto vorrei riuscire ad esordire. Vorrei ritagliarmi il mio spazio. Devo riuscire a capire, in mezzo a tanti talenti, come posso essere utile alla squadra”.
Nel reparto esterni c’è tanta concorrenza…
“Sì, il reparto dei play e delle guardie è ben fornito e devo scalare le gerarchie. Sono l’ultimo arrivato, il coach non mi conosce tanto e poi non voglio strafare. Io sono uno che va tanto per obiettivi e quindi procedo così con lavoro duro e tanta determinazione”.
Sogni più a lungo periodo in chiave Azzurra: c’è un Mondiale tra due anni…
“Ci sono, certo. Ma sono sogni in questo momento. Vedremo, in due anni può davvero succedere di tutto. Anche un anno fa sembrava impossibile arrivare in Nazionale e invece eccomi qua. Quello che posso dire è che darò tutto me stesso, giorno dopo giorno, per raggiungere gli obiettivi”.
Veniamo a Tortona e alla Serie A. Dal pensarla a giocarla quali differenze ha incontrato in campo?
“Mi aspettavo tanta differenza fisica e in effetti c’è. Ma non una differenza insormontabile. Sicuramente non bisogna mai distrarsi perché si viene puniti subito. Ma l’impatto con la nuova categoria è stato buono, mi sono trovato subito a mio agio in campo. E partita dopo partita ho acquisto sicurezza”.
Il rendimento della squadra è discontinuo. Si può migliorare o bisogna rassegnarsi ad accettarlo?
“Si può lavorarci sopra, assolutamente. Siamo tanti, la squadra è ottima e bisogna avere pazienza anche se il tempo è poco. Alterniamo partite splendide e altre inconsistenti per questo dobbiamo darci una svegliata. E in trasferta partire subito duri”.