Rosignano, San Giorgio, Cella Monte, Frassinello: lotta ai terreni incolti e abbandonati
Una procedura regionale ne permette l'acquisizione da parte di agricoltori
ROSIGNANO – La Giunta della Unione ‘Terre di Vigneti e Pietra da Cantoni’ – composta dai Comuni di Rosignano, San Giorgio, Cella Monte e Frassinello – ha ufficialmente aperto quella che si può definire una ‘lotta senza quartiere’ ai terreni incolti e a quelli abbandonati.
«Di comune accordo tra i 4 sindaci – spiega Cesare Chiesa, primo cittadino di Rosignano e presidente dell’Unione – abbiamo deciso di rompere gli indugi e di passare alla fase operativa. I numerosi terreni abbandonati ed incolti nei nostri Comuni costituiscono ricettacolo per animali selvatici e in particolare i cinghiali, con grave pericolo e rischio per la viabilità.
Inoltre, con il recente diffondersi della Popillia Japonica e il permanere della Flavescenza, gli incolti rappresentano un gravissimo danno economico per tutte le culture agricole, e non solo i vigneti, perchè le malattie trovano proprio nei terreni incolti luoghi idonei per il loro propagarsi incontrollato”.
La giunta ha quindi dato mandato alla Responsabile del Servizio di avviare le procedure urgenti per il contenimento dei terreni abbandonati, anche mediante il conferimento dei medesimi ad aziende agricole e associazioni fondiarie che ne facciano richiesta: tutto questo in base alle più recenti disposizioni e normative Regionali.
A riguardo, da tempo il Comune di Rosignano ha effettuato un preciso censimento dei terreni incolti presenti sul suo territorio; più recentemente anche il Comune di San Giorgio ha concluso la fase del censimento che è ancora ‘in divenire’ nei Comuni di Cella Monte e Frassinello.
Le più recenti leggi e disposizioni Regionali consentono, dopo aver individuato un preciso terreno definibile ‘incolto’ (cioè non lavorato e produttivo nelle ultime due annate agrarie), di assegnarlo a terzi che ne abbiano diritto (coltivatori diretti, imprese agricole, associazioni fondiarie) perchè lo rendano produttivo per un definito numero di anni.
«Esiste una specifica procedura – spiegano dall’Unione dei Comuni – stabilita dalla Regione Piemonte, in base alla quale se un agricoltore fa domanda di coltivare con un preciso programma di coltura e una durata definita nel tempo, anche fino a 15 o 20 anni un terreno che risulta incolto, l’Ente Pubblico è tenuto a concedere tale terreno in uso gratuito al richiedente, a meno che il proprietario del medesimo non si impegni con l’Ente Pubblico a una medesima coltivazione. Il terreno, comunque, resterebbe di proprietà dell’avente diritto, che ne perde tuttavia la fruibilità per il tempo della concessione».
Fin dalle prossime settimane, quindi, gli agricoltori e le associazioni fondiarie, potranno rivolgersi agli Uffici dell’Unione – con sede presso il Comune di Rosignano – o assumere le prime informazioni presso i quattro Uffici Tecnici dei rispettivi Comuni, per avviare l’iter di richiesta per l’assegnazione dei terreni incolti ed abbandonati. Anche le Associazioni di Categoria saranno interessate dai vertici dell’Unione per segnalare ai propri iscritti la nuova opportunità offerta dai quattro Comuni.