Tariffe aggiornate e agevolazioni sui rifiuti per il Consiglio Comunale
La seduta in video conferenza in programma questa sera dalle 21.00
Centro zona primo in provincia per percentuale di differenziata. Stesso scenario nei paesi. C'è chi esulta, l'opposizione rimane scettica
OVADA – Sono i dati, a tre anni di distanza dal varo del nuovo sistema di raccolta basato sul “porta a porta”, a promuovere Ovada, e tutto l’Ovadese sul tema dei rifiuti. In città si è arrivati all’82,16%, con una produzione pro capite di 472 kg all’anno di rifiuti, di cui appena 84 indifferenziati e destinati a finire in discarica e ben 388, plastica, carta, vetro, recuperati. Ovada fa meglio anche di Acqui (ferma a un comunque ragguardevole 78,75%), inserita nello stesso bacino e affidata alla cure di Econet.
Tariffe aggiornate e agevolazioni sui rifiuti per il Consiglio Comunale
La seduta in video conferenza in programma questa sera dalle 21.00
Nell’Alessandrino, non c’è performance migliore. Casale è al 63%, di poco sopra la soglia minima stabilita dalla Regione al 60% per non incorrere nelle sanzioni. Novi, dove la transizione al sistema già implementato a Ovada non è ancora completata, è al 54,78%. Fa ancora peggio Alessandria con 45,57. Fa meglio Tortona al 73,56 %. Nei casi dei comuni peggiori le percentuali sono accompagnate da uantità di rifiuti «indifferenziati» pro capite ancora notevoli.
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Tutti i comuni più piccoli raggiungono livelli molto alti. Belforte è a 79.91%, Carpeneto 84,28%, Casaleggio 84,06%, Castelletto 77,97%, Cremolino 84,38%, Lerma 83,98%, Montaldeo 81,76%, Montaldo Bormida 83,28%, Mornese 86,71, Rocca Grimalda 84,73%, Silvano 83,53%, Tagliolo 83,86%, Trisobbio 84,79%. Il picco è a Cassinelle 91,31%, Molare segue a 89,57%; i due comuni partirono con un anno di ritardo assieme ad altre piccole realtà dell’Acquese con un sistema misto fatto di “porta a porta” e bidoni protetti con badge e chiavi.
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«È stato uno sforzo collettivo arrivare al risultato – spiega il sindaco Paolo Lantero – che non è solo ambientale. A chi dice che questo sistema è costoso, oltre che complesso, rispondo che, se anche avessimo mantenuto la più economica raccolta stradale, i costi sarebbero saliti lo stesso con tariffe più alte per gli utenti, perché smaltire l’indifferenziato è sempre più oneroso». «Abbiamo sensibilizzato i cittadini – aggiunge Roberto Gallo, sindaco di Cassinelle – abbiamo realizzato gli ecopunti in legno con la chiave per raggiungere anche chi vive nelle vie strette irraggiungibili per i mezzi. Sono fondamentali, dove non li hanno fatti i risultati sono buoni ma in misura minore. Ora dobbiamo sperare che arrivino anche quei benefici in termini di tariffe che erano attesi quando il sistema è stato avviato».
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«I dati sono dati e sono incontestabili. Ma noi rimaniamo dell’opinione che abbiamo sempre espresso. Questo metodo costa troppo e costerà ancora di più nei prossimi anni». L’obiezione di Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva” in Consiglio Comunale ha i toni di chi vuole comunque discutere, non solo salire sulle barricate. «Il sistema – prosegue – è caro perché impiega molti uomini e mezzi. Non a caso Arera (l’autorità di regolamentazione in materia, ndr) ha aumentato l’incidenza di questa voce sui costi. Per noi una raccolta con punti a scheda magnetica avrebbe dato un risultato simile ma con costi inferiori».
Di “Ovada viva” è il presidente della commissione Ambiente. «Spiace notare – afferma Angelo Priolo – come alcuni correttivi che potevano essere introdotti facilmente siano stati ignorati dopo le discussioni sviluppate in commissione. E non parla solo del problema degli abbandoni. Su questo punto dovrebbe essere praticamente pronto il regolamento per le telecamere. Era ora. Il risultato d’altronde c’è per merito dei cittadini che sono stati ligi ai dettami introdotti con il nuovo metodo».