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In consiglio comunale a Novi Ligure i dem chiedono chiarimenti sulla tassa rifiuti: «Costi per 5,6 milioni e piano finanziario da 6,2. Perché?»
NOVI LIGURE — I conti della tassa rifiuti non tornano, perlomeno secondo l’opposizione di centrosinistra che durante l’ultimo consiglio comunale, a Novi Ligure, ha sollevato il caso.
«Il piano economico finanziario approvato quest’anno dal Comune parla di spese per 6 milioni e 187 mila euro – ha detto il capogruppo dei Democratici Simone Tedeschi – Mentre quello approvato dal Csr, il Consorzio servizi rifiuti, si ferma a 5,6 milioni di euro. C’è quindi una differenza di quasi 600 mila euro, che i novesi hanno pagato in più con la Tari».
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Il processo di calcolo della Tari, la tassa rifiuti, è abbastanza complesso. L’importo finale e il metodo di ripartizione è deciso dal Comune con una delibera di consiglio, sulla base però dei costi stabiliti dal Csr e delle regole fissate dall’Arera, l’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente. Il Csr a sua volta calcola quanto costa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sentendo le aziende interessate (nel caso di Novi si tratta di Gestione Ambiente per la raccolta e di Srt per lo smaltimento).
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Il neo assessore Edoardo Moncalvo non ha saputo rispondere alle obiezioni di Tedeschi: il piano economico finanziario era stato infatti elaborato dal suo predecessore Maurizio Delfino. «Il quesito posto da Tedeschi merita una risposta precisa, pertanto mi riservo di acquisire informazioni dettagliate in merito per fornire un chiarimento al più presto», ha detto.
Per bocca di Tedeschi, i Democratici hanno anche evidenziato il risultato negativo ottenuto sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti che, secondo i dati diffusi dalla Regione Piemonte, vedono Novi poco sopra al 54 per cento contro il 74 per cento di Tortona. «Questa amministrazione ha fatto di tutto per frenare il nuovo sistema di raccolta rifiuti. Anche Paolo Selmi [ex amministratore unico di Gestione Ambiente; ndr] ha evidenziato che il Comune ha di fatto bloccato gli incontri informativi sul “porta a porta” con i cittadini».
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L’assessore all’Ambiente, Roberta Bruno, ha replicato che i dati trasmessi alla Regione non sono lo specchio degli effetti del sistema “porta a porta”. «Non riguardano solo le utenze servite direttamente da Gestione Ambiente ma risentono fortemente anche del numero di aziende presenti sul territorio che attuano una differenziazione legata alla propria attività sfruttando altri canali. Esaminando i dati forniti da Srt – ha concluso l’assessore – il comportamento di Novi, nonostante le difficoltà nella conclusione della fase di avvio su tutto il territorio, inizia a sortire esiti positivi».
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