Ics, nessun bidone interrato, ma resta il problema delle vecchie discariche
La ruspa ha scavato nel punto indicato, ma di bidoni,fortunatamente, non ne sono stati trovati. Sotto il terreno nel cortile…
Serviranno per la messa in sicurezza della ex Ics di Arquata, della Pedaggera a Capriata e dalla discarica Cadano a Carbonara
TORINO — In arrivo quasi 7 milioni di euro per la messa in sicurezza dei primi 16 “siti orfani” in Piemonte, vale a dire aree potenzialmente inquinate per le quali, però, non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione o i proprietari.
Tre si trovano in provincia di Alessandria: si tratta dell’ex stabilimento Ics di Arquata Scrivia, della Pedaggera di Capriata d’Orba e della discarica abusiva in località Cadano a Carbonara Scrivia. I tre interventi costeranno complessivamente oltre mezzo milione di euro.
Stamattina la giunta regionale ha approvato lo schema di accordo con il ministero per la Transizione ecologica per i finanziamenti relativi agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei “siti orfani”: per la precisione si tratta di quei siti potenzialmente contaminati per i quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.
Ics, nessun bidone interrato, ma resta il problema delle vecchie discariche
La ruspa ha scavato nel punto indicato, ma di bidoni,fortunatamente, non ne sono stati trovati. Sotto il terreno nel cortile…
Ad Arquata l’intervento riguarda la progettazione e il completamento della bonifica all’ex stabilimento Ics (stanziati 87 mila euro). A Capriata 266 mila euro serviranno per indagini di caratterizzazione, analisi e progettazione della bonifica in località Pedaggera. Infine a Carbonara è in programma una bonifica che costerà 200 mila euro per risolvere il problema della discarica abusiva in località Cadano.
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In base al censimento dei siti effettuata dai tecnici regionali, sono stati individuati i siti orfani che rispondessero sia ai criteri di cantierabilità dando la priorità a quelli con l’indice di rischio più alto. È stato quindi stilato un elenco che comprende i 16 siti individuati per i finanziamenti nell’ambito del programma nazionale di bonifica definito con il decreto del 29 dicembre 2020.
«Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da tanto e troppo tempo – commentano il presidente Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Riportiamo alla vita e nella disponibilità ai cittadini, alle imprese e ai comuni, aree territoriali importanti. Una vera rigenerazione del suolo. Nel frattempo, abbiamo fatto altre richieste nel Pnrr per continuare a bonificare altri siti in Piemonte».
Accanto ai fondi che discendono dal decreto ministeriale, vi sono infatti poi quelli del Pnrr che mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano un recupero e riqualificazione del suolo.