A Spazio Arte il “Riflesso di donna” di Alessandra Guassardo
Alla galleria di Gavi in mostra le opere dell'artista di Castellazzo Bormida
GAVI — Non ritratti, bensì riflessi, un riflesso: “Riflesso di donna”. Questo il titolo dell’attuale proposta espositiva di Spazio Arte, scelto per presentare l’opera di Alessandra Guassardo, artista di figura e colore. Non è poi importante a chi appartengano quel viso, solitario o moltiplicato in sequenze speculari, quei mezzi busti, quei profili grafici che affiorano da liquidità pittoriche, le inquadrature di occhi mobili e profondi oltre la bidimensionalità del quadro.
Sono gli ultimi giorni per ammirare le opere di Alessandra Guassardo: residente a Castellazzo Bormida, diplomata alla Scuola d’Arte di Acqui Terme, completa a Milano la sua formazione con la specializzazione in Arte Grafica, presso la Scuola di Arti e Messaggio.
Il suo linguaggio espressivo, dunque, danza in equilibrio tra grafica e pittura, segno “new pop” e pennelli neo espressionisti. Nella rappresentazione, lo slittamento tecnico-stilistico e una corrente cromatica di tonalità primitive su campiture bianche o nere, ora disposte in mulinelli, ora cornici lineari attorno al disegno, immettono nello spazio guizzi chiaroscurali, prospettiva, movimento.
Guassardo riflette così se stessa, naturalmente. E con altrettanta naturalezza il suo discorso artistico porta l’osservatore a riflettersi, riflettere, specchiarsi nel suo intimo, nel dipinto e nella sua autrice, negli altri; lo predispone a perdersi e riconoscersi. A meditare sulla propria interiorità, sull’io e sul noi che la abitano.
L’allestimento selezionato pertanto concentra nella saletta in Galleria delle Chiacchiere, come in uno scrigno, un significativo percorso attraverso la scelta estetica e la poetica di Alessandra Guassardo, mettendo in luce temi secolari e assai attuali, costanti nella ricerca dell’artista, la quale sollecita domande estetiche, gravitanti intanto alla permanenza, la struttura e il ruolo nell’arte contemporanea del ritratto e della rappresentazione figurale; e, su un piano ideale, affaccia su questioni annose legate al rilievo femminile nella società, al genere, al rapporto tra individui e gruppi d’appartenenza con la loro, meglio, le loro identità.
Fino al 21 novembre, Galleria delle Chiacchiere, in Corte Zerbo, da venerdì a domenica. Orario: 16-19, ingresso libero.