Anpi Casale: Farello ai saluti dopo sei anni
Il presidente ha comunicato di non voler rinnovare il suo impegno alla guida della sezione casalese
Un 'papabile' ulteriore candidato, Gabriele Farello, per ora non scioglie le riserve
CASALE – All’indomani della fallimentare esperienza delle elezioni del 2019, quella della schiacciante affermazione della coalizione guidata da Federico Riboldi (vittorioso al primo turno con il 58,94% dei voti) e della contestuale sconfitta di tutti e tre i candidati della sinistra (Luca Gioanola al 22,42%, Johnny Zaffiro al 2.94% e Marco Rossi al 2.42%), Paolo Filippi si dimise dalla carica di segretario cittadino del Pd, il principale partito a sostegno della candidatura di Luca Gioanola.
Da allora lo ha sostituito come commissario Alessandro Portinaro ma sabato, finalmente, i Dem voteranno per il successore nel congresso riservato ai tesserati – ante 10 novembre – che inizierà alle 9.30 (alle 14 si chiuderanno le urne e si terrà lo spoglio).
La notizia più curiosa è che all’assemblea che si svolgerà al Mutuo Soccorso presenterà la sua candidatura Johnny Zaffiro, fino a poche settimane fa esponente di spicco dei ‘civici’ di sinistra di Casale Bene Comune e solo recentemente confluito nelle fila del Pd.
A sfidarlo non è detto ci sia qualcuno. Da qualche giorno circolavano voci di una possibile candidatura di Gabriele Farello, dal 2014 tesserato del Pd e candidato (nel 2014 con Casale Cuore del Monferrato e nel 2019 con Casale Insieme) alle ultime due tornate elettorali con altrettante liste civiche a supporto dei principali candidati del centrosinistra, rispettivamente Titti Palazzetti e Luca Gioanola, sfiorando un seggio a palazzo San Giorgio nella più recente.
Proprio pochi giorni fa Farello aveva comunicato di non voler rinnovare il suo impegno (iniziato nel 2016) come presidente dell’Anpi di Casale per un ulteriore mandato e questo poteva essere interpretato come un chiaro indizio di voler correre alla segreteria cittadina dei Dem ma, a meno di 48 ore dal voto, il diretto interessato non scioglie le riserve: «L’esperienza in Anpi è stata bellissima, mi ha fatto crescere consolidando la mia capacità di fare sintesi e di ascoltare – spiega – Ho scelto di non rinnovare il mio impegno da presidente rimanendo un semplice tesserato per dedicare maggior tempo all’attività politica. Mi metto perciò a disposizione del Partito Democratico, indipendentemente dal ruolo. Sabato è importante che il partito sia unito, sarà fondamentale avere un progetto e un percorso insieme, dopo parleremo dei nomi».
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Intanto però Farello ha belle parole per il candidato ‘sicuro’: «Johnny è una persona che stimo e con cui ho condiviso percorsi e battaglie ma, lo voglio ribadire, al congresso la cosa più importante sarà l’unitarietà».
In attesa di capire se Farello si farà avanti (le candidature si formalizzeranno proprio in apertura di assemblea, direttamente sabato mattina), magari spinto dall’appello di una parte dei tesserati, il nome di Zaffiro è certo.
L’ex esponente di spicco di Casale Bene Comune – per cui era candidato sindaco nel 2019 – spiega che è stata l’intera lista civica ad aver optato per l’ingresso tra le fila del principale partito di centrosinistra.
«Le elezioni del 2019 raccontano molto della situazione dell’area progressista di Casale. C’è una metodologia che ha portato a quel risultato, non erano le destre così tanto forti ma le sinistre troppo deboli, nessuna esclusa. La disgregazione ha contribuito a un risultato che deve essere analizzato concretamente – spiega Zaffiro – Ci deve essere un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, in primis da Casale Bene Comune. Si è fatto tutto il possibile per fare in modo che non venisse alla luce un problema che oggi vediamo nelle scelte che vengono prese per la città e per il suo futuro prossimo? La risposta è lampante, no».
Zaffiro vede nel futuro della sinistra cittadina un nuovo modello: «L’idea non è rivolgersi a chi è del Pd da sempre ma a un’area ben più ampia, anche a chi è fuori dal Partito Democratico, la carta vincente attraverso un forte segnale di unità. Vogliamo portare un nuovo modello di politica che ascolti e parli alla città, non nascondendosi nelle stanze del potere, una realtà che oggi manca. La popolazione ha bisogno di risposte e non di slogan».
Nessun compromesso perciò: «Casale Bene Comune è la mia storia e anche se nelle ultime elezioni abbiamo tenuto è stata una sconfitta rispetto agli obiettivi che ci eravamo posti. La scelta di confluire nel Pd arriva da una forte sollecitazione interna, è stata decisa con una votazione unanime. Per noi è un passo indietro rispetto all’individualismo ma due passi avanti per il ‘bene comune’ della città. Quelle 515 persone che ci hanno dato la loro fiducia, importanti dalla prima all’ultima, ci auguriamo si siano sentite orgogliose del lavoro di opposizione fatto in questi due anni e mezzo a questa amministrazione, pur fuori dal consiglio comunale. Quello che oggi scegliamo è però un percorso che si rivolge a tutto il territorio, il primo passo propedeutico a un progetto oggi indispensabile, di un’area progressista unita. Ancora una volta Casale può essere laboratorio, precorrendo i tempi e mettendo in campo concretamente un progetto che metta al centro l’idea di agorà promossa da Letta a livello Nazionale».