“Senza riscaldamento e acqua calda da più di un mese”
La denuncia dei 40 nuclei familiari che vivono nell'edificio in via Battisti 46/48, ad Alessandria
ALESSANDRIA – Jamila Hersch ha messo due pentole piene d’acqua sui fornelli. Ha anche acceso una stufetta elettrica, per alzare la temperatura in almeno una delle stanze del suo alloggio.
“E’ da più di un mese che sono in queste condizioni. E, come me, altri 40 nuclei familiari in questo condominio di Atc dove il riscaldamento non funziona e non c’è acqua calda per lavarsi”.
L’edificio, in via Cesare Battisti 46/48, è abbastanza nuovo. “Inaugurato dieci anni fa, io abito dal primo giorno – racconta Anna, docente in pensione – e criticità ne abbiamo sempre avute. Anno dopo anno la situazione peggiora”. Il problema è all’impianto: tubi danneggiati dal troppo cemento, da cui l’acqua fuoriesce, e servirebbe una sostituzione integrale.
“Nessun controllo prima della data dell’accensione – spiega ancora Jamila – Io ho una forma grave di distrofia, il freddo aumenta i dolori, ci sono giorni in cui sono davvero insostenibili e le mie condizioni peggiorano. Chiedo, anzi chiediamo il diritto alla dignità e a servizi per i quali paghiamo”.
L’edificio ospita il Centro vita indipendente del Cissaca: gli inquilini sono quasi tutti anziani, alcuni allettati, e ci sono persone disabili. “Ogni mese paghiamo 90 euro per il riscaldamento e 12 per l’acqua calda, ma non abbiamo né l’uno né l’altra – insiste Cristina, che lì vive da 7 anni – La stufetta serve in un ambiente, ma aumentano i costi per il consumo elettrico, per rimediare a ciò che non ci viene garantito”.
E Zakaria, per spostare le pentola con l’acqua calda da una camera all’altra, è scivolato e si è fratturato il braccio. “Quando mi lamento per i problemi, la risposta che ricevo è sempre la stessa: se non le va bene, si trovi un’altra sistemazione”.
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