I santi di oggi, sabato 13 novembre, sono San Brizio di Tours, San Omobono e Sant’Agostina Pietrantoni
Il santo di oggi, sabato 13 novembre, è San Brizio di Tours. Le notizie sulla sua vita provengono da san Gregorio di Tours.
Avvenimenti
Viene affidato a san Martino, vescovo di Tours, che lo porta con sé nel monastero di Marmoutier dove pronuncia i voti. Il suo carattere ribella gli crea inimicizie con i confratelli e con Martino stesso (spesso lo deride pubblicamente). Nonostante ciò succede a Martino nella cattedra episcopale nel 397. Dopo 37 anni di episcopato viene destituito in quanto accusato di avere avuto un figlio con una suora addetta al suo guardaroba: per questo motivo si reca a Roma per essere riabilitato dal papa. Impiega 7 anni per essere riconosciuto innocente e poi ritorna a Tours dove fa costruire diverse parrocchie una delle quali in onore di San Martino.
La morte
Muore nel 444 e viene sepolto nella chiesa di San Martino. Il suo culto si diffonde rapidamente dopo la sua morte.
San Omobono
Commerciante e patrono di Cremona
Cremona, 1135 ca – Cremona, 13/11/1197
Omobono Tucenghi è figlio di un ricco mercante di stoffe di Cremona ed ereditando l’attività dal padre, ne incrementa i profitti. Ma a 65 anni decide di vivere in penitenza e indossati abiti modesti e scuri, digiuna, partecipa alla messa quotidiana e attua gesti di generosità verso i poveri e bisognosi, rendendosi anche protagonista di piccoli miracoli. Trasforma la sua casa in ospedale e assiste i malati giorno e notte con tanto amore. Muore durante la santa messa e le sue spoglie si trovano ancora oggi nella cripta del duomo di Cremona.
https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/cr080-00030/
San’Agostina Pietrantoni
Nasce a Pozzaglia Sabina, il 27 marzo 1864. Agostina Pietrantoni (al secolo Livia) muore non ancora 30enne pugnalata da un suo assistito all’ospedale Santo Spirito di Roma. Era il 13 novembre del 1894. Giuseppe Romanelli – uno dei malati più violenti – l’aveva minacciata più volte. Ma lei aveva continuato ad aiutare sia lui che la mamma cieca. Così si concluse una vita dedicata agli altri. A sette anni inizia a “lavorare”, con altri bambini, trasportando migliaia di secchi di ghiaia e sabbia per la costruzione della strada Orvinio-Poggio Moiano. A dodici, parte con le altre giovanette “stagionali ” che nei mesi invernali si recano a Tivoli, per la raccolta delle olive. Livia, precocemente saggia, assume la responsabilità morale e religiosa delle giovani compagne, le sostiene nella durezza del lavoro, lontano dalla famiglia e dal paese, tiene testa con fierezza e coraggio a ” caporali ” prepotenti e senza scrupoli. A 22 anni entra tra le Suore della carità di santa Giovanna Antida Thouret e fu mandata nel celebre ospedale, detto il «ginnasio della carità cristiana». Vi trova un ambiente ostile alla fede (siamo in piena questione romana) e la morte.