Fiera di San Martino, torna la tradizione dopo la pausa del 2020
A Serravalle Scrivia appuntamento con il buon cibo e la cultura locale, senza dimenticare la devozione religiosa
SERRAVALLE SCRIVIA — Sicuramente una delle ricorrenze più radicate nella cultura e nella storia della comunità di Serravalle Scrivia, domenica la tradizionale Fiera di San Martino ritornerà quest’anno dopo la pausa di un anno dovuta all’emergenza sanitaria e lo farà in grande stile. La fiera si svolgerà lungo la centrale via Berthoud, tra piazza Bosio e piazza Vittorio Veneto.
Oltre alle bancarelle a farla da protagonista sarà il buon cibo dai sapori tipicamente autunnali: lo stand enogastronomico con polenta, funghi e salsiccia della proloco, e nel pomeriggio le frittelle e le immancabili caldarroste della Croce Rossa. I negozi saranno aperti e le vie del centro saranno ravvivate dall’esibizione dei Soleone, in collaborazione con il Thabarwa Nature Center.
Ma la festa patronale di San Martino, il cui culto locale viene fatto risalire addirittura al 1229, quando fu consacrata la pieve di San Martino, antesignana dell’attuale parrocchia dei Santi Martino e Stefano, non rappresentava solo un momento di scambi commerciali e di buon cibo ma anche una ricorrenza religiosa e civile molto sentita.
Un evento in cui la comunità serravallese ritrovava le proprie radici storiche, culturali e spirituali e che l’amministrazione comunale quest’anno ha voluto valorizzare con l’apertura straordinaria della sala espositiva di Libarna (sita al piano terra del municipio), della Chiesa Collegiata e degli Oratori, veri e propri tesori di arte sacra. Sarà possibile visitare e conoscere meglio questi preziosi luoghi della cultura serravallese grazie alle visite guidate curate dall’associazione Amici dell’Arte.
Marina Carrega, assessore al turismo e al commercio è soddisfatta: «Finalmente si può tornare a pensare alla normalità e riprendere l’amata tradizione della nostra Fiera di San Martino. La novità di quest’anno è la voglia di unire l’aspetto fieristico a quello culturale: fare apprezzare le ricchezze storico artistiche e archeologiche di Serravalle, con gli Oratori e la nostra area museale che sono ancora poco conosciuti».