Virgilio, il bello di Internet
“Ma che ne sanno i Duemila?”, si potrebbe dire pensando ai nativi digitali. Di Virgilio che, oltre al Sommo Poeta nell’Inferno, ha condotto tutti noi a scoprire, all’inizio del millennio, il purgatorio di Internet.
Dei portali che, ai tempi della New Economy, sembrava avrebbero presto sostituito i giornali e che oggi hanno nomi, da Ciaoweb a Kataweb, da Jumpy ad Excite, da Supereva a Libero, che suonano impolverati come un mangianastri, un bianchetto, una suoneria personalizzata e persino un lettore cd. I primi motori di ricerca, da Arianna a Yahoo, da Altavista a Lycos (per il quale lavorava lo scrivente), che non hanno ritenuto l’investimento in questa tecnologia sufficientemente remunerativo e si sono fatti soffiare in seguito l’idea da Google. Per terminare con ICQ e Msn Messenger, instant messenger che hanno fatto chattare gli italiani prima che arrivassero smartphone e WhatsApp. Questo meme è per tutti coloro che hanno nostalgia del gracchiare del modem a 56K e che possono curare, se vogliono, il senso agrodolce del tempo che passa andando a consultare l’emeroteca di Internet, Archive.org.
Molti sono i siti che hanno contraddistinto gli albori della Rete in Italia e che non ci sono più o non sono più gli stessi. I portali, ricchi di notizie, guide editoriali, ma anche servizi digitali quali la possibilità di inviare sms gratuitamente: Ciaoweb, Supereva, Kataweb, Jumpy, Libero, Excite e Virgilio. I motori di ricerca che hanno perso la sfida nei confronti di Google e che, all’inizio del Duemila, si contendevano la leadership nel nostro Paese: Yahoo, Arianna, Altavista e Lycos.
Le chat online che sono poi stati sostituiti, una volta arrivati gli smartphone, da strumenti di messaggistica istantanea quali WhatsApp e Messenger: Icq, Msn Messenger. I siti di file sharing, eMule in primis. Ed infine i social network che non ci sono più come MySpace, Badoo e Netlog.
E voi quali siti usavate?