Calendario artistico novese, una tradizione che si rinnova
Anche quest'anno Aido e Orizzonti Novi propongono la pubblicazione che racconta la città. L'edizione 2022 dedicata al dialetto
Frutto della collaborazione tra l'Aido e l'associazione Orizzonti Novi
NOVI LIGURE — Torna anche quest’anno il Calendario Artistico Novese, frutto anche quest’anno della sinergia tra l’associazione culturale “Orizzonti Novi” presieduta da Osvaldo Repetti e l’Aido, associazione per la donazione degli organi, presieduta a Novi Ligure da Giorgio Bottaro, subentrato a luglio 2020 a Isabella Sommo, storica presidente che ha guidato il gruppo per trent’anni (ora è vice presidente).
Il Calendario Artistico Novese è intitolato “In Fraskaiga u gh’è…” e quest’anno i curatori hanno voluto parlare di Novi e della novesità attraverso il suo dialetto. Nelle pagine del calendario sono infatti riportate alcune delle poesie dialettali scritte da Maria Gabriella Gandini, già maestra alla scuola materna Garibaldi, e pubblicate in una raccolta alcuni anni fa. Nei suoi versi, l’autrice racconta personaggi, ambienti e storie di Novi, da Marenco alla Fiera di Santa Caterina, dal Castello alla festa della Pieve, unito a ricordi più personali di vita vissuta come la vendemmia o i giochi ai giardini pubblici con gli amichetti.
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La presentazione del Calendario, avvenuta alla presenza degli assessori comunali Andrea Sisti e Marisa Franco che hanno portato il saluto dell’amministrazione comunale, è stata introdotta da Bottaro, che ha ricordato l’importanza della donazione di organi e ha sottolineato come la nostra regione sia tra le più virtuose in questo ambito.
È seguita poi un’interessante chiacchierata sul dialetto novese e sulla sua storia a cui sono interventi Maria Gabriella Gandini che ha riletto alcune delle sue poesie presenti nel calendario e ha raccontato alcuni aneddoti di storia (tra cui quello riguardante Santa Caterina da Genova che avrebbe soggiornato per qualche tempo alla Cascina Maccarina); Sergio Tinello, già preside del liceo Amaldi, che ha raccontato come il dialetto novese sia un dialetto di origine padana con influenze liguri e franco-provenzali e ha esemplificato questo confrontando alcuni termini dialettali con i corrispondenti termini francesi.
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E ancora: il notaio Gianluigi Bailo che negli anni scorsi si era fatto promotore e animatore di alcune iniziative tese alla valorizzazione e alla riscoperta del dialetto novese, tra cui alcune serate in cui si invitavano persone che volessero fare chiacchierate in dialetto, un intervento presso le scuole primarie della città e la realizzazione di un cd con raccolta di testi dialettali; e Pier Eligio Bertoli, cultore di storia novese, che ha proposto due poesie dialettali di Angelo Daglio, uno dei maggiori poeti della nostra città.
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