Calvo sul PalaEnergica: «La scelta del sindaco è uno strappo alla memoria della città»
Il commento del preside del Balbo
La vedova di Paolo Ferraris invoca un passo indietro
CASALE – È Assunta Prato, vedova di Paolo Ferraris e consigliere comunale di maggioranza durante l’amministrazione Palazzetti a fornire un ulteriore tassello nella querelle sull’affiancamento al nome del marito nell’intitolazione del palazzetto dello sport, ora (seppur in via temporanea) PalaEnergica Paolo Ferraris.
Calvo sul PalaEnergica: «La scelta del sindaco è uno strappo alla memoria della città»
Il commento del preside del Balbo
«Sono rimasta stupita nel leggere la dichiarazione del sindaco Riboldi secondo la quale Davide Sorisio ed io ‘fingeremmo di non ricordare una delibera’, approvata nel periodo della nostra presenza in Consiglio Comunale, che prevedeva sponsorizzazioni per il Palazzetto dello Sport Paolo Ferraris – esordisce la Prato, volto di spicco di Afeva e più in generale della lotta all’amianto – A parte che sponsorizzazione non equivarrebbe a cambio di denominazione, ma è sufficiente scorrere l’albo delle delibere e delle determinazioni pubblicate sul sito ufficiale del Comune di Casale Monferrato per cogliere:
«Dalla lettura di questi documenti – riprende la Prato dopo l’elenco – è chiaro che da parte mia e del Consigliere Sorisio non ci fu nessuna superficialità nel lasciarci sfuggire una delibera che, evidentemente, è successiva ed è frutto di una scelta dell’amministrazione Riboldi».
PalaEnergica Paolo Ferraris: è ufficiale (ma a dirlo è Tortona)
La comunicazione della Bertram sul Palazzetto dello Sport di Casale
«Il Sindaco, ancora ragazzino 25 anni fa, non ha vissuto e non conosce la commozione suscitata in città dalla morte di Paolo, a soli 49 anni, un uomo che avrebbe potuto dare ancora tantissimo alla famiglia e al territorio.
Ricordarlo, con chiarezza e senza sovrapposizioni fuorvianti, mi sembra doveroso verso mio marito e verso tutti quelli che di lui hanno mantenuto un ricordo affettuoso e rispettoso. Mi auguro ancora che l’amministrazione ci ripensi e decida di compiere una scelta di comprensione e apertura verso esigenze che non possono essere soltanto di tipo materiale ed economico, ma devono anche comprendere ideali e sentimenti profondi».