La mozione di Fratelli d’Italia: «Poste Italiane si differenzi dal mondo bancario»
L'intento è «richiamare a investimenti soddisfacenti anche eticamente»
CASALE – Direttamente dal gruppo consigliare di Fratelli D’Italia (formato da Giampiero Farotto, Fabio Botteon, Monica Mellina e Tatiana Mantovan) arriva una mozione indirizzata a Poste Italiane. I componenti chiedono infatti «Che sia rivisitata completamente la strategia del maggior profitto utile che sta perseguendo».
Nell’occhio del ciclone c’è la – secondo i consiglieri – la tendenza a emulare il mondo bancario « che in questi anni ha completamente cambiato rotta rispetto a pochissimi anni fa, quando aprivano filiali in ogni città e comune (anche di piccole dimensioni), ma con l’avvento dei sistemi di connessione internet, ha spostato i propri sistemi sull’etere, andando a eliminare costi che per loro significavano solo meno profitti».
Quindi la richiesta: «Chiediamo a Poste di differenziarsi dal mondo bancario prima di tutto perché pur essendo una S.p.A. è pur sempre a trazione Statale, con più del 64% in mano al Mef (anche attraverso cassa depositi e prestiti). L’intento è quello di ‘richiamare’ a investimenti che non vadano solo verso il profitto, ma che siano anche eticamente soddisfacenti, abbracciando anche quella parte di popolazione che per capacità, o scarso arrivo della tecnologia, non può o non vuole avere il conto on-line.
Essere veramente dalla parte del cittadino, attraverso un sistema capillare di presenza costante sul
territorio, come terza forza dello Stato insieme ai Comuni e alle Forze dell’Ordine, sempre orientati verso il
cittadino e non solo verso un cliente/consumatore».