Roberto, che domenica ha chiuso il Castello per l'ultima volta
È chiusa l'esperienza di Tassinario all'Enoteca Regionale del Monferrato
La riapertura è prevista in primavera
CASALE – La data precisa ancora non c’è ma presumibilmente dalla prossima primavera inizierà la nuova vita dell’Enoteca Regionale del Monferrato.
La struttura, ospitata dal 2009 all’interno del Castello di Casale, era chiusa da qualche giorno prima di Natale 2020, dopo la rinuncia del precedente gestore, Roberto Tassinario.
Roberto, che domenica ha chiuso il Castello per l'ultima volta
È chiusa l'esperienza di Tassinario all'Enoteca Regionale del Monferrato
A prendere le redini dell’Enoteca con un contratto di sei anni sarà lo stesso gruppo di giovani che poco più di un mese fa aveva lavorato alla somministrazione dei vini di Calicentro, uno staff guidato da Federico Sassi (in foto), la Up srls, costituita per l’occasione.
«Si tratta di un traguardo che raggiungiamo dopo anni di organizzazione eventi anche in collaborazione con il Comune. Non vediamo l’ora di iniziare e rimboccarci le maniche» le parole del nuovo gestore.
Nell’Enoteca inizialmente lavoreranno tutti e cinque i soci di Up srls. Si prospettano diverse modifiche rispetto alla gestione precedente, a partire dalla possibilità di utilizzare la Manica Lunga per particolari eventi.
Di «enorme soddisfazione» parla il vicesindaco Emanuele Capra: «Crediamo molto nel castello e l’Enoteca è il biglietto da visita del territorio». Sollevato anche Claudio Saletta, presidente dell’Enoteca: «Il Castello (dove da mesi ormai c’è lo Iat che era in piazza Castello) diventi la porta del turismo. «A Saletta un ringraziamento sincero – le parole del sindaco Federico Riboldi – Oggi è sia un punto di arrivo per il salvataggio dell’Enoteca che un punto di partenza per questi ragazzi».
Il rilancio passerà anche dai rapporti, già in essere, con le altre realtà dei territori limitrofi: «Sarà importante fare rete in modo concreto e al riguardo si è già sottoscritto un protocollo di collaborazione tra le Enoteche del Gran Monferrato (Casale-Ovada-Acqui) e astigiane (Canelli e Nizza)» spiegano dall’Amministrazione.