Le alghe nel Po a Casale sono lo stesso infestante comparso a Torino nel 2016?
La richiesta di chiarimenti del C.Al.Ca.
Gli esperti rassicurano: nessun pericolo
CASALE – Lunedì scorso il C.Al.Ca., il Comitato Alluvionati del Casalese, sempre attento a monitorare lo stato dei fiumi nel territorio, aveva lanciato l’allarme segnalando come le alghe comparse da qualche mese nel Po tra le due dighe, nel tratto dove sorgeva la vecchia isola di ghiaia e quindi il fondale è decisamente basso, potessero essere Myriophillum Acquaticum (Miriofillo Acquatico o millefoglio acquatico), una pianta proveniente dal Rio delle Amazzoni e usata in Italia come ornamento e ossigenatore negli acquari.
Le alghe nel Po a Casale sono lo stesso infestante comparso a Torino nel 2016?
La richiesta di chiarimenti del C.Al.Ca.
Una specie non pericolosa per l’uomo ma dannosissima per l’ecosistema dei nostri fiumi che probabilmente proprio da qualche contenitore domestico svuotato improvvidamente era arrivata a infestare il Po a Torino qualche anno fa.
Il C.Al.Ca., dopo aver effettuato anche un sopralluogo il mese scorso, direttamente dal fiume, ha interpellato gli esperti, e le risposte che stanno arrivano in questi giorni sono fortunatamente confortanti. «Dopo aver scoperto cosa era successo a Torino – spiega Massimo De Bernardi, vice presidente del C.Al.Ca. – Abbiamo preferito segnalare una situazione sospetta agli occhi di chi non è biologo, così come facciamo per quanto riguarda la sicurezza idrogeologica della nostra zona».
Alberto Selvaggi di Ipla è ottimista dopo aver visionato le foto scattate dal comitato casalese: «Non rilevo la presenza della specie alloctona invasiva Myriophillum Acquaticum oggetto di invasione localizzata nel comune di Torino nel 2016 e poi successivamente eradicata». Nessun pericolo: «Dal punto di vista ambientale non c’è dunque da preoccuparsi, si tratta di flora spontanea (Myriophyllum Spicatum) che denota viceversa condizioni di buona salute del fiume». Concorde anche Maria Rita Minciardi, naturalista e primo ricercatore all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) di Saluggia che ha anche effettuato un sopralluogo martedì con la collega Stefania Poma del Parco del Po.
C’è tuttavia un campanello d’allarme: «Si sta verificando un fenomeno analogo a quanto successo a Torino, al netto dell’infestazione di Myriophillum Acquaticum, le condizioni ideali per far proliferare un’esotica invasiva». Proprio venerdì scorso, per fugare ogni dubbio, era previsto un sopralluogo di Stefania Poma che preleverà alcuni campioni che farà pervenire alla Minciardi per ulteriori analisi.