Camagna: i festeggiamenti per la Big Bench che ha compiuto un anno
Come sono andati gli eventi domenica scorsa
CAMAGNA – Quella passata è stata una domenica ricca di eventi per celebrare il primo anniversario della big bench #119 ‘San Roc’ di Camagna.
A partire dal ritrovo in paese, i visitatori e i curiosi hanno potuto vedere gli infernot patrimonio Unesco, in particolare quello di Nello Scagliotti, visitare il laboratorio di creazioni in legno di Nicola Garramone e, al termine, recarsi presso la grande panchina sita in località San Rocco, tra regione Madonna e la Bonina, la principale borgata di Camagna Monferrato al di fuori del concentrico. Lì, intrattenuti dal trio Onde Medie, è stato possibile un assaggio di spirito di comunità, tenuto in collaborazione tra le diverse associazioni del piccolo borgo monferrino.
È stata anche l’occasione per l’assegnazione di due premi da parte di Barbara Segino, Ambassador ufficiale del Big Bench Community Project: il primo, dedicato proprio alla panchina rossoverde (colori dello stemma comunale), è quello per la scaletta ‘più bella e originale’ per agevolare la salita dei molti visitatori e appassionati. Il secondo, invece, ha visto la consegna di una pergamena alla panchina ‘del buonumore’, e a ritirare il premio c’era Corrado Avarino, presidente del gruppo sportivo sordi di Alba, nonché rappresentante intercomunale Ens Alba (Ente Nazionale Sordi), cui si deve la collocazione della Big Bench vincitrice, conosciuta come ‘la turchese’ e che costituisce la seconda all’interno del territorio della città di Alba.
Alla prima panchina realizzata a Clavesana nel 2010, dove il designer Bangle abita, ne sono seguite molte altre. Il designer ha fornito gratis disegni e indicazioni ai costruttori. Poco dopo è nata la Big Bench Community Project, iniziativa no profit per sostenere le comunità dei paesi dove ci sono le panchine: la stessa panchina di Camagna è nata per contribuire a far conoscere la storia locale, in particolare il luogo dove sorgeva l’antico sacello dedicato a San Rocco di Montpellier, costruito ai confini del paese proprio in funzione augurale per tenere i malanni al di fuori dell’abitato e preservare, così, la popolazione.
Sulla promozione delle antiche chiese del borgo monferrino è nata l’iniziativa del ‘giro delle 16 chiese’, tante quante sono state le attestazioni di presenze di luoghi di culto in tutta la sua storia, nel solo territorio comunale di Camagna. Nel corso della premiazione, sotto gli auspici della Ambassador Barbara Segino, è stato lanciato un progetto di gemellaggio e collaborazione tra la realtà camagnese e quella di Scaparoni.