Forma fisica: i miti da sfatare sulle rinunce da fare
Quali sono i concetti principali legati al mantenimento della forma fisica tanto desiderata e faticata?
Ovviamente l’alimentazione riveste, in tutto ciò, un ruolo determinante; affiancata ovviamente da uno stile di vita attivo e dalla pratica quotidiana di attività fisica o settimanale di sport.
Ma è vero che bisogna sempre fare rinunce alimentari per poterci mantenere al top?
Dieta equilibrata
Per una dieta equilibrata, si intende un regime alimentare caratterizzato dalle giuste quantità di tutti i macro e micronutrienti, di cui l’individuo specifico ha bisogno!
È scontato richiamare l’attenzione sul fatto che questi quantitativi siano strettamente legati al soggetto e allo stile di vita che sostiene. Per la maggior parte della popolazione, tutti i nutrienti e fattori nutrizionali possono essere introdotti nelle giuste quantità semplicemente rispettando una dieta equilibrata. Esiste tuttavia una piccola fetta di soggetti che, per scelta o per necessità, non riesce a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali con i soli cibi. In questi casi è opportuno farsi seguire da un professionista in un vero e proprio percorso a lungo termine, così che ci possa insegnare quali siano le migliori scelte da fare nel nostro percorso e come evitare di cadere in spiacevoli intoppi.
Omeostasi
Parlando di omeostasi mi riferisco a quell’equilibrio e stabilità temporale delle condizioni interne (chimico-fisiche) ed esterne (comportamenti, interazioni) di un essere vivente, legati a specifici meccanismi di autoregolazione, con l’influenza di vari fattori ambientali.
Per chi ha l’obiettivo di mantenere quella forma fisica tanto inseguita, è di primaria importanza ricercare tale condizione, da non confondere con la fase cosiddetta di “Plateau” ovvero di non progressione dei miglioramenti, perché in omeostasi l’organismo è capace di esprimere il massimo del suo potenziale sia fisico che mentale. In questo caso si otterrebbe una condizione fisica stabile senza vivere sospesi tra dubbi ed incertezze sul quale sia la cosa giusta da fare.
Linee guida e piramide alimentare
Per piramide alimentare si intende la rappresentazione grafica delle quantità, intese come porzione standard e frequenza di consumo, tipiche di una dieta equilibrata in stile Mediterraneo. Le campagne di promozione comportamentale basate su questa rappresentazione sono finalizzate al recupero della tradizione alimentare della dieta Mediterranea in tutta la popolazione. Questi strumenti ci permettono altresì di valutare “spannometricamente”, ovvero di allenare il nostro occhio, verso le porzioni che dobbiamo avere all’interno del nostro piatto e della frequenza con le quali è utile consumare determinati alimenti.
Una volta ancora sottolineo, che tutto ciò è utile se si è soggetti in buona salute determinati a mantenere un fisico sano e prestante, diverso è se ci dovessimo preparare per uno sport specifico o se avessimo delle patologie refertate. Tornando nel merito la piramide alimentare italiana si articola in 6 piani che, a scalare, propongono i vari gruppi di alimenti con colori diversi al fine di sottolineare che ciascuno è caratterizzato da un differente contenuto di nutrienti e richiede differenti quantità.
Aggiungo che, prima della base, la piramide dovrebbe essere munita di solide “fondamenta”, rispettivamente strutturate dai cosiddetti “presupposti fondamentali”, ovvero:
- attività fisica regolare (sport o esercizio motorio generale);
- sonno adeguato e livelli gestibili di stress;
- equilibrio psico-emotivo.
Soggettività
Per ritornare in modo specifico al tema dell’articolo non possiamo che far riferimento alla soggettività! Ebbene sì, sapere con precisione quali siano il nostro quantitativo calorico giornaliero e il giusto rapporto tra esercizio somministrato e risultato ottenuto, sarà la chiave per non chiudersi nelle paranoie del “meglio non mangiare questo e quello…” oppure “faccio 450 addominali così fra un mese avrò la tartaruga”. Nel primo caso, ovvero il quantitativo calorico giornaliero, dipende sostanzialmente da: caratteristiche antropometriche, impegno metabolico legato all’età e quantità totale di attività fisica svolta. Nel secondo, ovvero legato all’allenamento, la gestione dei valori di frequenza, intensità e volume di allenamento.
È dunque facile intuire come essere affiancati da una figura competente in entrambe i settori, quantomeno per un periodo iniziale, sia la scelta più saggia da fare, per comprendere quantomeno la nostra situazione e un domani sapersi muovere coscienziosamente all’interno di essa.
Fra gli eccessi e le rinunce, esattamente a metà strada, si trova l’equilibrio, il nostro personale equilibrio. Osservarsi, mettere a fuoco comportamenti alimentari e sportivi, diventare più consapevoli delle nostre esigenze aiuterà a trovare quell’armonia fra alimentazione e attività fisica che è soltanto nostra, mantenendo un benessere personalizzato e dunque più sostenibile nel tempo.
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