Strategia Verde per il Monferrato: il convegno che ha dato il via al progetto
CASALE – Con il convegno dello scorso sabato al salone del mutuo soccorso di Casale, ha avuto ufficialmente inizio il…
La richiesta di Casale Bene Comune
CASALE – Più aree cani e maggiore attenzione alla raccolta differenziata nelle aree verdi cittadine: è l’appello che lancia Johnny Zaffiro insieme a Casale Bene Comune a poco più di un mese da Strategia Verde per il Monferrato e a pochi giorni da Youth4climate, che «Rappresenta l’ennesimo invito a darci una mossa, a cominciare seriamente a guardare alla vita in modo meno saccente o addormentato. Ognuno per quello che può, ma certamente ognuno per quello che deve. Ecco, anche a Casale dovremmo raccogliere l’invito e – letteralmente -​ rigenerarci. Ne va del futuro e della tenuta demografica della città!».
Strategia Verde per il Monferrato: il convegno che ha dato il via al progetto
CASALE – Con il convegno dello scorso sabato al salone del mutuo soccorso di Casale, ha avuto ufficialmente inizio il…
A proposito del convegno del mese scorso: «Presentando l’Anello Verde, noi abbiamo voluto contribuire al ripensamento del nostro territorio: destinare al verde aree maggiori, riqualificare zone fiaccate dal degrado o dall’abbandono, valorizzare i nostri gioielli storici e post industriali. L’Anello – lo ricordiamo – è sia una grande occasione turistica e ludica che un’operazione di riorganizzazione dello spazio urbano, all’insegna della funzionalità e della fruibilità. Per tutti. Spazi per tutti e spazio per tutto».
Casale Bene Comune va poi al punto: «Un esempio della necessità di migliorare l’utilizzo del verde è dato dall’esigenza di creare nuove aree cani in più punti del territorio, a beneficio dei pedoni e a beneficio degli animali. Occorre che queste però siano attrezzate di pensiline, panchine all’ombra per favorire l’incontro tra le persone, cestini per la raccolta differenziata, fontanelle per la pulizia e ingressi adeguati per la manutenzione.​ Riteniamo che progettare la città significhi anche pensare a come, nel tempo, questa possa essere meglio vissuta. Nel tempo, non solo “domani”…​ Insomma ben altro rispetto a quello che siamo abituati a vedere nella nostra città. Lo stesso concetto di “decoro urbano” va aggiornato. Troppe volte i volontari e le volontarie di Legambiente e i cittadini a titolo individuale hanno segnalato la mancanza di raccolta differenziata nei parchi (Parco Eternot su tutti) e nelle aree giuoco, ma nulla in due anni è stato fatto, se non a favor di fotocamera.​ Dunque, no a bidoni strapieni, deieizioni e vandalismo, ovvio; ma sì ad adeguamento dei mezzi per raggiungere l’obiettivo. Come? Certamente fornendo informazioni mirate e in più lingue e realizzando una proficua e premiante collaborazione tra soggetti variamente interessati e responsabili: associazioni e amministratori di condominio, ad esempio.​ Consideriamo poi che la comunità dei topi scorrazza allegramente intorno ai bidoni e facendo la spola tra le varie fessure dei tanti locali sfitti o abbandonati.​ A fronte di ciò, chiediamo interventi più efficaci da parte dell’amministrazione, tali da proiettarsi sui comportamenti dei singoli e sulle dinamiche della comunità, comunità a sua volta portatrice di valori e abitudini spesso lodevoli e ripetibili. Ecco quindi che un progetto di sviluppo urbano sano – sull’esempio dell’Anello verde e delle tante esperienze nazionali ed internazionali – è il passaggio necessario per migliorare la qualità della vita e offrire prospettive convincenti di lunga durata. A vantaggio di tutti».