Composti organo alogenati in falda: ci sono valori oltre la soglia di rischio
I dati Arpa pubblicati sul sito
ALESSANDRIA – Dopo i Pfas cercati nella falda sotto il polo chimico di Spinetta Marengo, Arpa ha comunicato oggi i valori dei composti organo alogenati (alcuni dei quali appartengono a sostanze sospette cancerogene).
I dati rilevano come la falda non sia in buona salute, anzi sembra ancora lontana dall’esserlo. Gli obiettivi della bonifica non sono raggiunti, perché ci sono ancora concentrazioni al di sopra alla soglia di rischio. “A giugno 2021 – scrive Arpa – all’interno dello stabilimento, nel livello più superficiale dell’acquifero (livello A), si registra il superamento delle concentrazioni obiettivo di bonifica sito specifiche (Concentrazione Soglia di Rischio – CSR) in alcuni piezometri in relazione ai parametri Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tricloroetilene (in un solo punto).
Per quanto concerne gli altri parametri monitorati, il Triclorofluorometano, presente in alcuni piezometri in concentrazione dell’ordine delle centinaia di microgrammi/litro, non supera la Concentrazione Soglia di Rischio approvata con l’analisi di rischio. Si è registrata inoltre la presenza di Diclorofluorometano (valore massimo di 73 microgrammi/litro), per il quale la normativa non stabilisce alcun limite di riferimento.
In alcuni piezometri interni si è registrato il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) stabilite dal decreto legislativo 152/2006 per i parametri Bromoformio, Dibromoclorometano e Bromodiclorometano, per i quali non sono state calcolate le CSR sito-specifiche. Tali risultati saranno approfonditi nella prossima campagna di monitoraggio.
Relativamente al livello intermedio dell’acquifero (livello B), i tre piezometri monitorati da Arpa hanno fatto registrare concentrazioni superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione per i parametri Cloroformio e Tetracloruro di Carbonio; sono inoltre presenti il Triclorofluorometano (in concentrazione superiore al limite di 0,15 µg/l) ed il Diclorodifluorometano (per il quale la normativa non stabilisce alcun limite di riferimento).
Relativamente al livello più profondo dell’acquifero (livello V), il piezometro monitorato da Arpa ha restituito concentrazioni inferiori alle concentrazioni soglia di contaminazione per tutti i composti organo alogenati determinati”.
Falda, in area esterna
“All’esterno del Polo Chimico – continua Arpa – nel livello più superficiale dell’acquifero (livello A), si rileva la presenza di composti organo alogenati (Cloroformio, Tetracloruro di Carbonio, Tetracloroetilene, Tricloroetilene, 1,1-Dicloroetilene, 1,1,2,2-Tetracloroetano, Bromoformio, Dibromoclorometano, Bromodiclorometano) in concentrazioni superiori ai limiti (CSC o valori fissati da pareri ISS – Istituto Superiore di Sanità). Si registra, inoltre, la presenza di Triclorofluorometano e Diclorodifluorometano.
Nel piezometro di monte idrogeologico non si rilevano concentrazioni superiori alle CSC.
Relativamente al livello intermedio dell’acquifero (livello B), il piezometro monitorato da Arpa mostra la presenza di diversi composti organo alogenati in concentrazioni superiori ai limiti.
Le carte sono rappresentative dei valori riscontrati da Arpa per i composti Tetracloruro di Carbonio e Cloroformio.