Gimi: in 25 lavoreranno per Jumbo, per gli altri ci sono le buonuscite
L'evoluzione della crisi lavorativa in Val Cerrina
MOMBELLO – Si è svolta questa mattina alla Gimi di Mombello l’assemblea dei lavoratori. Maurizio Cantello di Fiom Cgil, Alberto Pastorello di Uilm Uil e Calogero Palma di Fim Cisl hanno aggiornato i dipendenti sulla vertenza.
La Jumbo di Serralunga di Crea assorbirà 25 lavoratori che continueranno a operare nello stabilimento valcerrinese alla produzione di scale e sgabelli. L’acquisizione si dovrebbe formalizzare il 12 novembre prossimo, il lavoro invece dovrebbe iniziare dal 1° gennaio 2022.
Il 26 ottobre ci sarà intanto l’esame congiunto con le parti sociali. Si va verso un proseguimento senza soluzione di continuità, quindi i 25 assunti proseguirebbero con le anzianità maturate nell’azienda della multinazionale Freudenberg che, già da mesi, ha manifestato la ferma intenzione di chiudere l’ex Framar per concentrare la produzione a Monselice, nel Padovano.
«Abbiamo limitato i danni»
Da questo sviluppo con Jumbo, restano fuori (oltre a tutti gli interinali) circa altri 20-22 dipendenti. Per coloro che non accetteranno il trasferimento in Veneto i sindacati hanno comunicato oggi il valore degli incentivi all’esodo (buonuscite) che riceveranno. Sono strutturati a fasce di anzianità in azienda: 10mila euro per chi era assunto da meno di 10 anni, 26mila per chi era alla Gimi da meno di 20, 29mila per chi da meno di 25, 33mila per chi da meno di 30, 36mila per chi da oltre 30 anni.
La Gimi di Mombello chiuderà ufficialmente le attività con la fine di ottobre. Da quella data i sindacati puntano a un anno di cassa integrazione straordinaria. «Abbiamo limitato i danni – spiegano Cantello, Pastorello e Palma – ma non si può in ogni caso dare un giudizio positivo da un percorso nel quale il territorio perde per l’ennesima volta dei posti di lavoro».