Di Masi al campo con la squadra
Confronto con Longo e Artico. Bruccini e Celesia ancora a parte
Il tecnico chiede "ferocia nell'uno contro uno". Out Bruccini e Celesia
ALESSANDRIA – L‘uno contro uno, venerdì sera, sarà anche negli stati d’animo. Contrastanti: l’Alessandria reduce dalla gara sbagliata a Como, prestazione molto distante dalle prime sette, il Crotone rilanciato dal primo successo in campionato, contro la capolista Pisa.
Ma per Moreno Longo questo, il divario tra esultanza e fatica della settimana, fa parte delle dinamiche del calcio. “Sette giorni fa il Crotone stava vivendo una situazione molto difficile, figlia di un momento complicato, e battendo il Pisa ha messo dentro al gruppo entusiasmo. Quell’entusiasmo che noi avevamo dopo il pareggio a Perugia e la vittoria con il Cosenza”. E dopo il Como che settimana hanno vissuto i Grigi? “All’insegna della voglia del riscatto. Le somme non si tirano mai dopo una singola gara, questo tipo di giudizi dobbiamo lasciarlo all’esterno. Noi che siamo dentro dobbiamo avere sempre equilibrio, analizzando ogni singolo dettaglio. La partita di venerdì va affrontata come tutte le altre, ad eccezione di Como naturalmente: con coraggio, volontà, determinazione, dobbiamo dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che la battuta d’arresto di Como è un episodio isolato”.
Si conoscono bene Longo e Modesto. Perché anche il Crotone assomiglia al suo allenatore proprio come la Pro Vercelli, che l’Alessandria batté con un capolavoro tattico di Longo. “Il Crotone accetta, e cerca, l’uno contro uno in tutte le zone del campo, è aggressiva, pressa alto, ha questa identità ben precisa. Per essere all’altezza c’è bisogno di lasciare da parte le parole e, con i fatti, dimostrare sul campo un atteggiamento diverso da sette giorni fa, feroce, di grande cattiveria agonistica, sul duello agonistico, sul contrasto, sulle seconde palle”. La chiave tattica? “Sarà una partita che vivrà molto sui dettagli dei duelli dell’uno contro uno e dovremo essere bravi noi a imporci”.
Di Masi al campo con la squadra
Confronto con Longo e Artico. Bruccini e Celesia ancora a parte
Il Crotone ha segnato 11 reti, contro le 9 dell’Alessandria, e subite 16 contro le 18 dei Grigi. Numeri quasi in equilibrio, che pesano nell’indirizzare la preparazione della gara? “Ognuno lavora sempre per migliorare i propri numeri. A chi, come noi, deve salvarsi, le cifre della fase offensiva non dispiacciono, perché la squadra ha prodotto e realizzato anche un buon numero di reti. Nella fase difensiva dobbiamo lavorare molto, per evitare di concedere opportunità. Ci concentriamo su di noi, i numeri degli avversari sono relativi e non sono il nostro focus. Diventano importanti i nostri”. Anche quelli relativi alle segnature degli attaccanti, che sono ancora poche. “La priorità, per me, è la propensione offensiva della squadra, indipendentemente da chi segnerà. Qualche gol in più dall’attaccante ce lo aspettiamo, è normale, perché a volte la gara la decide la rete in cui non pesa la manovra e neppure la scelta dell’allenatore, ma le qualità, la personalità e le capacità balistiche del singolo. Dipende molto anche dalla voglia e dal coraggio con cui si cercano certe giocate”.
Le scelte tattiche di Como non necessariamente saranno anche quelle di venerdì con il Crotone. “Se vi riferite a Parodi a destra, aveva una finalità, lo ripeto, per limitare Chajia, perché con Mustacchio avremmo sofferto. Una scelta che, in quel contesto, ripeterei. La forza di una squadra è, anche, nella capacità di sfruttare le caratteristiche dei singoli ed essere un po’ camaleontica per opporsi nel modo più efficace”. Per questo l’avversario va studiato bene, e il Crotone delle ultime gare ha cambiato qualcosa in attacco con Maric sottopunta insieme a Mulattieri. “La nostra analisi è sulle possibilità della rivale di turno e su come limitarla. Il Crotone, ad esempio, varia moduli di attacco, con un giocatore sotto le due punte, ma anche tre attaccanti. Dobbiamo essere pronti a rispondere e su questo influisce anche lo stato di forma dei calciatori, perché qualcuno dei nostri non è ancora nella condizione ottimale – insiste Longo – ma questo lo sapevamo”. Rispetto a Como più margine di scelta? “Abbiamo fuori solo Bruccini e Celesia, tutti gli altri sono recuperati, ho una scelta più ampia”.
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Tra i recuperi a tempo pieno c’è anche Milanese. Che è trequartista, ma può anche giocare da mediano? “Milanese può farlo. Ma non dimentichiamo che è un giovane, che certo ha bisogno di chance e di opportunità. Nel centrocampo a due deve ancora crescere per senso della posizione, perché servono grandi letture, in una zona che può, eccezionalmente, essere sguarnita sono in casi di emergenza. In quella porzione di campo, se si è anche solo un po’ disordinati, si creano problemi in più. Milanese rende di più come nella trequarti, in cui può agire più liberamente. Anche se, devo riconoscere che, lavorando in allenamento, sta crescendo pure in mediana e potrà dare un contributo importante”.