“Sanità, le scelte non possono essere appaltate ai tecnici”
ALESSANDRIA – Articolo 1 di Alessandria e Asti interviene sul tema Sanità: “La salute – si legge in una nota del movimento – è un bene primario. La programmazione e le scelte strategiche non possono essere appaltate ai tecnici”.
“Una lunga catena di decisioni e non scelte delle direzioni generali e sanitarie delle Asl – prosegue il documento – sta scaricando nei nostri territori su medici e infermieri il peso della situazione emergenziale, con conseguenti cadute negative sul servizio reso al cittadino. Il personale, numericamente inadeguato, è al limite fisico di sopportazione e il sistema è arrivato al punto di rottura. È indispensabile cambiare rotta superando ogni forma di blocco nelle assunzioni della Sanità pubblica, programmando un percorso nazionale e regionale per la preparazione di personale infermieristico ed eliminando il ‘numero chiuso’ a Medicina”.
Secondo gli esponenti di Articolo 1, “da troppi mesi ormai, in molti territori delle province di Alessandria e Asti, il diritto costituzionale alla salute è nei fatti sospeso e non si intravede una soluzione: una situazione inaccettabile. Il rafforzamento della medicina territoriale e l’utilizzo del fondi del Pnrr devono uscire dalla logica dei convegni e degli annunci e passare all’operatività con un largo coinvolgimento dei sindaci e degli operatori”.
“Investimenti milionari”
“In questi giorni – conclude la nota – apprendiamo dai giornali di piani di investimento milionari sia per la provincia di Alessandria sia per quella di Asti. Bene investire, lo chiediamo da tempo. Ma chi decide? Quando i sindaci sono stati coinvolti in queste decisioni strategiche? Quando si è aperta una discussione pubblica con tutti i soggetti interessati al rafforzamento della sanità pubblica? La salute non può essere appaltata ai tecnici e le istituzioni e la politica devono far sentire la loro voce e quella dei territori. Mentre si progetta il futuro è indispensabile, inoltre, che sia l’assessorato regionale alla Sanità sia i vertici delle Asl non mettano in atto azioni di smantellamento della sanità pubblica per favorire l’espansione dei privati, riducendo ulteriormente i livello di assistenza sociosanitaria nelle due province. La salute è un bene primario che non può e non deve essere integralmente delegato ai tecnici”.