Crisi Cerutti: il licenziamento collettivo è bloccato
Una situazione kafkiana per decine di lavoratori
In programma l'ultima assemblea
CASALE – Chiuderà definitivamente i battenti mercoledì, dopo l’ultima assemblea, il presidio della Cerutti in via Adam. Saranno trascorsi quasi 250 giorni dallo scorso 17 febbraio, quando la protesta per la fine dell’avventura della newco del giugno precedente era sfociata in una mobilitazione permanente.
Sono passate le stagioni e le settimane, ma ora è finita.
In queste ore gli ultimi lavoratori stanno facendo la spola per ritirare le ricevute delle loro manleve che, insieme al licenziamento collettivo (in merito al quale emerge un nuovo grottesco intoppo) e ad altre formalità burocratiche, rappresentano l’ultimo capitolo della vicenda.
Crisi Cerutti: il licenziamento collettivo è bloccato
Una situazione kafkiana per decine di lavoratori
Ora sono oltre 170 i lavoratori che vorrebbero richiedere la Naspi (la disoccupazione) ma che dovranno attendere ancora, mentre la buonuscita spetta a un centinaio di lavoratori in più, con importi diversi a seconda che abbiano o meno trovato un lavoro in questi ultimi mesi.
Il 26 ottobre ci sarà il rogito che segnerà il passaggio ufficiale a Bobst per 7 milioni di euro. La multinazionale svizzera è attesa alla scelta dei 30 lavoratori che assorbirà a tempo pieno e indeterminato. Poi si potrà ricominciare a parlare di cooperativa.
Sono attese in queste ore anche risposte in merito alla cassa covid retroattiva. Resta l’ottimismo per un ammortizzatore che dovrebbe coprire i lavoratori da luglio a circa un mese fa.