Che brutta Alessandria. Il Como merita e vince netto
La peggior prestazione dei Grigi, mai pericolosi, dominati, con una gestione macchinosa del gioco
Longo: "Il primo gol? Non si può far girare, e tirare comodamente, un giocatore spalle alla porta"
COMO – “Abbiamo perso meritatamente“. Della serie: le sconfitte, quelle sacrosante, perché gli avversari hanno giocato meglio. “Il Como lo ha fatto”: Moreno Longo non si nasconde e non nasconde neppure i meriti altrui.
Cosa è successo nella gara più attesa, più seguita, anche più sentita?
Abbiamo subito la partita. Non l’abbiamo aggredita, non abbiamo messo quel furore che ci avrebbe permesso di fare ben altra prestazione. In otto gare può capitare la serata in cui le cose non vanno come si vorrebbe. Tante prestazioni individuali decisamente sottotono e, invece, in questa categoria si può stare, e lo sappiamo, solo giocando, tutti, al 110 per cento. La possibilità di giocare sottoritmo non c’è. I presupposti iniziali, sia chiaro, erano ben diversi: che ci serva almeno da lezione”.
Problemi in tutti i reparti: solo perché il Como è stato bravo o perché la squadra non ha tradotto in campo quanto preparato in allenamento?
Ho visto una difficoltà generale. Non c’è stata una situazione particolare che ha inciso sull’andamento della gara. Abbiamo fatto fatica sempre, in tutte le zone del campo: non un fattor negativo che ha trascinato gli altri, il non essere performanti è stato, lo ribadisco, generale.
Che brutta Alessandria. Il Como merita e vince netto
La peggior prestazione dei Grigi, mai pericolosi, dominati, con una gestione macchinosa del gioco
Beghetto e Di Gennaro solo in panchina per problemi fisici?
Beghetto e Di Gennaro stanno bene. Non hanno giocato perché abbiamo fatto altre scelte.
Non era la prima volta in cui l’Alessandria andava sotto nel punteggio, ma rispetto ad altre partite non c’è stata reazione allo svantaggio. Perchè?
I motivi li analizzeremo. Certo, c’è stata poca energia rispetto a quella che abbiamo messo nelle prime sette gare. Anche quando non era arrivato il risultato, la squadra aveva sempre prodotto molto e messo una verve euna cattiveria diverse. E la motivazione di questa mancanza dipende, insisto da più situazioni. Non è mai singola, in questa sfida sono molti gli aspetti in cui siamo mancati.
Nel conto delle occasioni solo una conclusione alle stelle di Palombi e il colpo di testa di Marconi. Cosa serve per aumentare il peso in avanti?
L’ultima cosa che serve è incominciare a sentenziare. E’ una partita su otto giocata male. Anche chi è primop in classifica una gara l’ha sbagliata. Calma, dunque, e non processi. C’è rabbia in tutti noi, siamo i primi a soffrire di questa sconfitta e, soprattutto, di come è maturata.Serve equilibrio nei giudizi e attezione nel preparare la gara con il Crotone.
A Como i problemi sono stati in tutti i reparti. Anche in difesa, dove Mantovani dà l’impressione di essere frenato in ogni intervento. E’ pienamente recuperato?
Mantovani sta bene, la condizione si recupera, al meglio, solo giocando. Ha saltato la preparazione, ha avuto due intoppi fisici e questo, certo, può influire. Ma la sua prestazione a Como è stata la stessa di quasi tutti gli altri giocatori contro il Como.
La palla gol pulita è venuta nell’uniza azione in cui si è giocato in maniera lineare, cross di Parodi e testa di Marconi. La spinta sulle fasce, però, è mancata quasi totalmente. Concorda?
In una serata davvero molto sterile metterei, però, anche la palla di Palombi, a inizio ripresa, calciata male con tutto lo specchio e lo spazio per tirare meglio. E, nel finale, se Corazza fa una sponda corretta, Milanese è solo in area per tirare. Non cerco alibi, sia chiaro: metto, e metterò sempre, la faccia, sono abituato a prendermi le responsabilità e non a scaricarle su altri. In una partita sbagliata non ha funzionato la fase offensiva, ma anche quella difensiva: nei due gol abbiamo commesso errori abbastanza banali. Far girare un giocatore, al limite dell’area e concedergli di tirare e segnare (Beghetto, ndr) è un errore abbastanza grave, che non si può concedere mai a questo livello. Ai nostri attaccanti questo non viene concesso, non facciamolo noi.
Quanto pesa questa sconfitta, non solo sulla classifica di oggi, ma sul percorso dell’Alessandria?
Come un risultato negativo di una squadra che è entrata in una categoria importante, altamente competitiva, che sa che per lavorare e stare dentro la B si deve essere, sempre, al 110 per cento, consapevole che, quando non lo fa, le difficoltà ci sono e sono anche grandi. Como, in questo senso, ci deve servire da lezione.
Alzare la posizione di Mustacchio non ha inciso
Avevo bisogno di far lavorare Parodi su Chajia, il giocatore, a mio giudizio, più forte del Como in fase offensivo. E Luca è stato il migliore in campo, insieme a Pisseri. Se avessi dovuto far lavorare Mustacchio più basso, su Chajia, avremmo sofferto molto di più. Abbiamo pensato che Mustacchio, in quella posizione, con la sua velocità avrebbe potuto ribaltare la situazione in campo aperto con una efficacia maggiore. Non è stato così. Le scelte si fanno sempre prima, giudicarle dopo è abbastanza semplice: la scelta di parodi è stata azzeccatissima, quella di Mustacchio meno.
Quanto ha inciso, se ha inciso, il cambio di ritmo del Como a inizio secondo tempo?
Il Como ha fatto una ottima partita, ma nel secondo tempo non ha cambiato marcia. Se, dopo 30 secondi, Parodi sfrutta la palla sull’assist di Mustacchio, la prima occasione è dell’Alessandria. Un minuto dopo regaliamo gol, perchè quella non è una azione, è una palla buttata in avanti, e Bellemo è stato bravo, ma su un errore nostro. Sull’1-0 i lariani hanno vissuto di entusiasmo e noi, invece, non abbiamo avuto la solita forza, che abbiamo avuto nelle altre gare, di andare a cercare il pari con una veemenza diversa. Bellemo è stato bravo, noi siamo stati polli.
Troppe insufficienze. Si salvano solo Pisseri e Parodi
Attacco impalpabile, inferiorità in mezzo al campo, difesa troppo permissiva
I quasi 400 sugli spalti hanno vinto la loro partita. E continuano ad aiutare la squadra anche con la fiducia
Il rammarico più grande, dei ragazzi e mio, è non aver regalato una soddisfazione a tutta questa gente che ci segue e che merita di vederel’Alessandria giocare bene e per la maglia. In questo campionato molto difficile l’apporto dei tifosi è fondamentale, ci danno la possibilità di continuare a lavorare con l’entusiasmo di cui questo gruppo ha bisogno.