I santi di oggi, 17 ottobre, sono sant’Ignazio di Antiochia, sant’Osea e san Riccardo Gwyn
La vita di Sant’Ignazio di Antiochia
Martire e vescovo. Nato in Siria intorno all’anno 35. Originariamente pagano, divenne cristiano dopo aver incontrato sul suo cammino San Giovanni, quando era già in età adulta. Nel 69, data la sua osservanza della fede, divenne vescovo di Antiochia succedendo a Pietro.
Le sue lettere sono una testimonianza autentica e unica delle prime chiese cristiane e rivelano un profondo amore verso Cristo e verso la Chiesa.
In età avanzata viene condannato a morte dall’imperatore Traiano che lo fece trasferire a Roma.
Nell’arte spesso lo vediamo rappresentato in catene mentre viene sbranato dai leoni, immagine che ricorda il suo martirio.
Nel 107 Ignazio viene sbranato dalle belve feroci nel Colosseo. Le reliquie sono conservate dal 637 nella basilica di San Clemente al Laterano.
La vita di Sant’Osea
Sant’Osea è il profeta ebraico Hoseah vissuto nell’VIII secolo prima di Cristo. Figlio di Beerì originario del regno del nord. Inizia la sua predicazione sotto Geroboamo II e la prosegue sotto i successori di questo. Il dramma personale di Osea è raccontato nei primi tre capitoli del libro della Bibbia. Si narra che Osea sposa una prostituta di nome Gomer, hanno tre figli ma dopo qualche tempo ricomincia a fare la prostituta e abbandona marito e figli. Osea anche se profondamente ferito la perdona e la riprende con sè. Osea comprende che se è possibile per un uomo perdonare una moglie infedele che ama profondamente, tanto più il Signore sa perdonare il suo popolo che lo tradisce continuamente.
Osea condanna le classi dirigenti di Israele, i re che hanno fatto scelte laiche e mondane e i sacerdoti che hanno abbandonato lo zelo al loro ministero, conducendo il popolo alla rovina. Egli accusa le ingiustizie e le violenze, ma soprattutto l’infedeltà religiosa, un messaggio vecchio di quasi tre millenni, ma sempre attuale.
La vita di San Riccardo Gwyn
Nato a Llanidloes nel Powys (Galles). Studia a Oxford e poi al Saint John’s College di Cambridge. Rinuncia all’anglicanesimo, si sposa e ha sei figli. Insegnante di scuola a Overton, Wrexham e Gresford.
Arrestato più volte, riesce sempre a scappare e vive liberamente per un anno e mezzo, finché non viene nuovamente arrestato e imprigionato. Detenuto per quattro anni e costretto ad andare in una chiesa protestante, cercando di convincerlo della verità dell’anglicanesimo. In carcere scrive numerose poesie religiose in gallese, nelle quali esorta i suoi connazionali a rimanere fedeli alla Santa Madre Chiesa e descrive, con una violenza comprensibile nelle sue circostanze, la nuova religione e i suoi ministri.
Processato per l’ottava volta insieme ad altri due cattolici, Hughes e Morris, viene accusato di aver tentato di riconciliare un certo Luis Gronow con la Chiesa di Roma e di aver mantenuto la sovranità papale. Riccardo Gwyn e Hughes furono condannati a morte, e Morris riconquistò la libertà. (Hughes fu successivamente graziato). Quando arrivò al patibolo trovò molti dei suoi sostenitori, la maggior parte dei quali studenti, e poté benedire sua moglie e il suo giovane figlio. Chiese perdono a chiunque avesse offeso e perdonò il boia.
Fu beatificato nel 1929 e canonizzato nel 1970 da Sua Santità Paolo VI.