Novi e i suoi palazzi, una storia di arte e di ricchezza
Nel volume di Daniela Barbieri una solida ricerca consente di ricostruire il tessuto economico e sociale del territorio in epoca Barocca
NOVI LIGURE — Sarà presentato domani il libro di Daniela Barbieri “Novi e i suoi palazzi”, alla presenza dell’autrice. L’appuntamento è alle 16.00 presso la Bottega del Sanconiglio, in piazza Carenzi a Novi Ligure, in concomitanza con le Giornate d’autunno del Fai.
Novi Ligure – oggi compresa all’interno dei confini del Piemonte, ma istituzionalmente legata a Genova dal Cinquecento sino alla fine del Settecento – vive in epoca barocca una profonda trasformazione urbana grazie ai genovesi che costruiscono i loro palazzi entro le mura e acquistano terreni e masserie nella campagna circostante.
Sono almeno venti i palazzi edificati a partire dalla prima metà del Seicento sino alla fine del Settecento nella capitale del cosiddetto Oltregiogo genovese e abitati durante la villeggiatura dalle più importanti famiglie aristocratiche del capoluogo ligure: Adorno, Balbi, Brignole-Sale, Centurione, De Franchi, De Franceschi, Doria di Montaldeo, Doria di Tursi, Durazzo, Franzone, Lomellini, Negrone, Negrotto-Cambiaso, Pallavicini, Sauli, Serra, Spinola.
Sedi occasionali degli appuntamenti stagionali delle fiere di cambio secentesche, ma soprattutto alloggi per le personalità di passaggio, residenze per i governatori eletti, luoghi di deposito dei raccolti provenienti dalle masserie e dalle campagne circostanti, questi palazzi di villeggiatura ispirati a modelli genovesi risaltano ancora oggi all’interno del compatto tessuto cittadino con la loro imponente struttura.
Il volume edito da Sagep descrive e studia questo straordinario sistema insediativo dell’aristocrazia genovese a Novi Ligure anche attraverso la storia di committenti che hanno avuto il merito di mettere in rete la città d’Oltregiogo con Genova, la sua capitale, e con le più aggiornate correnti del gusto europeo.
In “Novi e i suoi palazzi” curiosità, novità e scoperte scaturiscono da una solida ricerca che consente di ricostruire il tessuto economico e sociale del territorio e di dare un nome a molti degli architetti, decoratori e artigiani che hanno contribuito alla costruzione della Novi barocca.
La presentazione del volume – organizzata dal Lions Club di Novi – avrà un taglio rivolto ai bambini e ragazzi ma è aperta a tutti. Non è necessaria la prenotazione.