Raccolta rifiuti, guerra aperta tra Comune e Gestione Ambiente
Scambio di accuse reciproche. Selmi: «L'amministrazione ci boicotta». Il sindaco Cabella: «Impreparati a gestire Novi Ligure»
NOVI LIGURE — Si alzano i toni della polemica tra l’amministrazione comunale di Novi Ligure e la dirigenza di Gestione Ambiente, la società incaricata della raccolta rifiuti nel novese e nel tortonese. Sui social network abbondano le foto dei cassonetti stracolmi e dalle parti del municipio c’è insoddisfazione per l’attuale sistema di raccolta. Un’insoddisfazione neanche tanto velata, visto che alcune di quelle foto sono state pubblicate da esponenti della maggioranza, addirittura dal sindaco Gian Paolo Cabella.
Paolo Selmi, amministratore unico di Gestione Ambiente, non ci sta a fare da capro espiatorio e contrattacca: a Novi, dice, «l’amministrazione comunale ha sempre fatto da freno piuttosto che da impulso, arrivando anche a impedire gli incontri con i cittadini» per illustrare il nuovo sistema di raccolta differenziata.
Paolo Selmi
La difesa di Selmi
Per Selmi, si sarebbero persi mesi in discussioni su aspetti meno rilevanti («come la pulizia delle strade, peggiorata a causa del taglio dei servizi da parte del Comune») mentre non sarebbero stati risolti i piccoli e grandi problemi dei cittadini, in particolare nei condomìni.
L’amministratore unico di Gestione Ambiente snocciola numeri a favore delle proprie tesi. Nei 31 Comuni in cui il sistema “porta a porta” è già partito è stato raggiunto circa l’80 per cento di raccolta differenziata. Un esempio su tutti, Serravalle Scrivia: 77,7 per cento. «Un Comune che presentava criticità uguali se non peggiori di Novi in termini di viabilità e di presenza di grandi condomìni». A Novi nel 2018 la differenziata era a quota 49 per cento e «a luglio del 2021 siamo arrivati al 65 per cento, benché non sia ancora stato avviato il “porta a porta” in tutte le zone della città».
Questi risultati, afferma Selmi, sono stati ottenuti «senza gravare sulla Tari» e «il recente aumento della tassa rifiuti a Novi, deliberato dal consiglio comunale, non è riconducibile a Gestione Ambiente».
C’è chi ritiene che gli attacchi a Gestione Ambiente facciano parte di una strategia politica per defenestrare l’amministratore Paolo Selmi – nominato dal centrosinistra – e mettere al suo posto qualcuno più vicino all’attuale maggioranza. Lo stesso Selmi sembra pensarla così («a essere maliziosi si potrebbe pensare che si voglia spianare la strada a qualche nuovo arrivo»).
Le accuse di Cabella
Per il sindaco Cabella e per l’assessore Roberta Bruno le poltrone però c’entrano poco: «Non servono troppe parole per dimostrare che l’avvio del porta a porta ha evidenziato come Gestione Ambiente non fosse preparata ad affrontare una città come Novi. Basta guardarsi attorno. Forse l’errore macroscopico è stato quello di ritenere che l’esperienza fatta nei Comuni minori fosse sufficiente. Ma bastava passare in alcune zone per capire che gli spazi necessari non c’erano e serviva una soluzione alternativa».
«Perché a mesi di distanza si “piegano” a mettere a disposizione campane accessibili con il badge per certi ambiti scontentando molti altri e mettendo il Comune in una condizione criticabile? Non era meglio accettare quello che nell’estate del 2019 veniva sottoposto già come soluzione per alcune parti della città da chi il suo territorio lo conosce? E quando ci diranno come è pianificato il ritiro nelle vie più trafficate senza bloccare la circolazione e senza farlo in piena notte?», si chiede Cabella.
Secondo il primo cittadino, l’attuazione del nuovo sistema «risulta ben più lunga di quanto inizialmente concordato con il Comune e condiziona il risultato della raccolta differenziata». Se il risultato alla fine è comunque buono, «i complimenti vanno alla popolazione è stata attenta alle indicazioni fornite».
La foto che ha fatto infuriare il consigliere leghista Giacomo Perocchio