La ‘posta’ in gioco: un sistema che si evolve con la società
Il 9 ottobre l'UPU (Unione Postale Universale) celebra un servizio che racconta, dalla notte dei tempi, il bisogno tutto umano di comunicare, in un interscambio infinito di informazioni
Il 9 ottobre l'UPU (Unione Postale Universale) celebra un servizio che racconta, dalla notte dei tempi, il bisogno tutto umano di comunicare, in un interscambio infinito di informazioni
Si celebra oggi, sabato 9 ottobre, la Giornata Mondiale della Posta, istituita dall’Unione Postale Universale, per rendere omaggio a un settore che, attualmente, si dipana su più livelli e rappresenta una fitta rete di simboli ed esigenze di stampo non solo comunicativo, ma sociale.
Lo scambio di informazioni a distanza è una necessità che, sin dai tempi più remoti, nei quali i sistemi per raggiungere un destinatario o un interlocutore erano tanto lenti quanto fantasiosi, va di pari passo con la civiltà, con la costruzione di reti sempre più complesse e raffinate, nonché veloci, per garantire ciò che oggi è un servizio indispensabile e che costituisce un diritto all’accessibilità – di strumenti, luoghi e mezzi – ancora in divenire e in costante mutamento.
L’avvento di internet, con le molteplici possibilità smart del web, ha certamente ridisegnato il modo di intendere la posta, le spedizioni e, in generale, la gestione delle informazioni.
Un aspetto questo che, se letto attraverso la lente degli ultimi mesi, ovvero le implicazioni di Covid e lockdown, mette in risalto aspetti della società da riscrivere e riconsiderare, anche in una città come Alessandria: fra questi spiccano la viabilità e il contrasto della desertificazione dei sobborghi.
La posta in gioco della politica
Giovanni Barosini, Assessore e Presidente della Commissione nazionale ANCI (sezione affari istituzionali e riforme) in occasione della giornata dedicata alle poste riflette sulla situazione attuale della nostra provincia e dei piccoli paesi limitrofi.
“Per quel che riguarda la provincia di Alessandria, che è molto estesa, sono affiorati diversi problemi di tipo strutturale, legati all’accessibilità stessa di alcuni servizi, come quello postale. Con l’avvento del Covid ad esempio sono stati soppressi alcuni sportelli non solo in città, ma anche nei sobborghi, queste chiusure hanno certamente creato disagio ai cittadini, lo sportello rappresenta un presidio per una comunità e alcune zone oggi ne sono sprovviste, per esempio San Giuliano Nuovo, che ha visto chiudere il suo ufficio postale, o Cantalupo nel quale l’unico presente è tuttavia aperto solo una volta a settimana, questo rappresenta una concreta difficoltà per gli abitanti, specie i più anziani, che non hanno sempre dimestichezza con il web o l’opportunità di recarsi in città”.
Un altro aspetto preso in esame da Barosini è quello della spiacevole desertificazione sociale dei piccoli paesi:
“Va anche sottolineato che è in atto da tempo una razionalizzazione degli uffici pubblici, da parte di Poste Italiane, che è pur sempre una Spa, ma con una partecipazione pubblica importante.
Ho avuto modo di interloquire con i vertici di Poste Italiane per mettere in risalto tali difficoltà, che sono di stampo anche sociologico, perché questo comporta la netta desertificazione dei sobborghi, che rimangono esclusi o limitati nell’accessibilità a determinati e fondamentali servizi”.
E dunque come fare? Secondo Barosini “Oggi è necessario un ripensamento, nonché un investimento, nella viabilità: collegare in maniera fluida ed ecosostenibile la città e i suoi sobborghi, con la costruzione di piste ciclabili e implementando le linee dei mezzi di trasporto. Importante partecipare ai bandi regionali, come giunta comunale ci stiamo impegnando in questo senso.
Con una viabilità volta a risolvere determinate carenze sarà inoltre possibile riscoprire il senso della comunità come microcosmo funzionale, investendo in risorse utili a favorire una vita in armonia con l’ambiente e le possibilità offerte da un centro piccolo ma ben fornito e attivo” conclude l’Assessore.
Aspetti questi che fra micro e macro osservazioni raccontano il servizio postale di una provincia ma anche le esigenze dei residenti, immersi in un mondo in cui l’adattamento e la trasformazione sono due facce della stessa medaglia.
Si tratta anche in questo caso di velocità – tutto è veloce e tale deve essere, sembra – un concetto caro e già previsto dalle brillanti menti del movimento Futurista, l’avanguardia è sempre dietro l’angolo e richiede un passo spedito, come ben racconta il prezioso mosaico del Palazzo delle Poste, in piazza Libertà, oltre 38 metri di piccoli tasselli, opera dell’artista Gino Severini, uno dei firmatari del Manifesto del Futurismo scritto da Filippo Tommaso Marinetti.
Il disegno racconta la storia delle telecomunicazioni, un filo conduttore tutto umano, dalle infinite potenzialità espressive, che ancora oggi intreccia le mille direzioni di un messaggio.