Alessandria sarebbe esclusa; Torino, Milano e Bologna le città in lizza
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Eurovision, scelta la città ospitante
Alessandria era candidata. Alla fine la spunta Torino
ALESSANDRIA – La notizia era nell’aria e oggi è arrivata, ufficialmente.
Sarà Torino la città che, nel 2022, ospiterà l’Eurovision Song Contest, ovvero il Festival europeo della canzone, manifestazione che l’Italia ha il diritto a organizzare dopo la vittoria, nell’edizione di quest’anno, dei nostri Maneskin, già trionfatori al Festival di Sanremo con il brano “Zitti e buoni”.
Alessandria era nel novero delle 17 località italiane che avevano presentato la candidatura. Che la battaglia fosse complicata lo si era capito immediatamente, non foss’altro per la concorrenza che poteva mettere sul piatto strutture che per noi sono impensabili.
Speranza e dubbi
L’assessore comunale alle manifestazioni, Cherima Fteita, era fiduciosa. O, almeno, ha presentato (col supporto degli uffici di Palazzo Rosso) la documentazione per sostenere la candidatura alessandrina. Le opposizioni in consiglio comunale avevano sottolineato come l’unico criterio a cui Alessandria poteva rispondere era la vicinanza agli aeroporti internazionali (Milano, Torino., Genova). Per il resto, s’era sottolineato, mancano sia la capacità ricettiva (la richiesta è di duemila posti letto) che, soprattutto, la struttura idonea.
Soluzione
Secondo la Fteita, però, ragionando in ottica provinciale, i posti letto si trovano abbondantemente. E, per quanto concerne la struttura, sia l’ex caserma Valfré che la Cittadella, che piazza d’Armi possono essere spazi idonei. In realtà, però, l’assessore non si è mai sbilanciato. Le soluzioni individuate sono state solo ipotesi.
Dunque, vince Torino, con progetti credibili e sostenibili. Alessandria, però, potrebbe avere soddisfazione se, come sembra, a presentare la manifestazione sarà chiamato Alessandro Cattelan, originario di Tortona. Punti a suo favore: piace ai giovani, è televisivamente all’avanguardia, conosce l’Inglese bene come l’Italiano. Speriamo.