Varona (Pd) critica l’amministrazione: «Non risponde alla minoranza»
Strascichi del consiglio comunale di giovedì scorso
VALENZA – È assai critico Davide Varona, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Valenza a pochi giorni dalla seduta dello scorso giovedì. Il leader dei dem all’interno del parlamentino lamenta l’assenza di risposte da parte dell’amministrazione del sindaco Maurizio Oddone in merito alle domande avanzate dalle opposizioni.
«Nel Consiglio si è discusso, fra l’altro, sulla proposta dell’amministrazione di introdurre nel Regolamento delle Commissioni di partecipazione di frazione e di quartiere una norma secondo cui “non sono eleggibili a membri di tali Commissioni il coniuge, i parenti in linea retta e collaterale fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado dei candidati che siano risultati eletti.” – spiega Varona – Come capogruppo Pd ho fatto notare che ci sembra ingiustificata e ingiustificabile l’introduzione di una causa di ineleggibilità che non esiste nemmeno per i Consiglieri comunali! Neppure è servito fare notare la contraddizione di una simile norma con lo Statuto comunale che, invece, promuove la partecipazione dei cittadini, mentre l’Amministrazione finisce per restringerla, aumentando le difficoltà degli abitanti delle frazioni ad essere adeguatamente rappresentati attraverso le Commissioni!».
Domande, dalle minoranze, in aula (virtuale) ne sono state avanzate ma le risposte, affidate all’assessore Paolo Patrucco, sono state ritenute insufficienti: «Nonostante le richieste di spiegazioni circa una scelta che sembrerebbe essere dettata da motivi di cui si stenta a capire quale sia l’interesse pubblico, nessuno fra i consiglieri di maggioranza e gli assessori ha dato una risposta plausibile!».
Gli emendamenti bocciati
Varona prosegue anche in merito a un altro punto all’ordine del giorno, discusso precedentemente, gli emendamenti (bocciati) di Pd e Valenza Futuro in merito al regolamento del consiglio stesso per disciplinare le sedute da remoto: «Il primo emendamento era finalizzato ad “aumentare la trasparenza attraverso una regolamentazione che sancisca la tenuta di un archivio on line delle sedute videoregistrate del Consiglio comunale” , il secondo a “prevedere il diritto dei consiglieri a chiedere la trascrizione integrale dei propri interventi fatti nelle sedute”».
Come accennato, entrambi sono stati bocciati: «Il primo con la motivazione che è “inutile” perché le registrazioni sono già presenti sul sito. Non è servito far notare che lo sono, visibili in modo immediato, solo da quando a luglio furono presentati gli emendamenti della minoranza e neanche è servito far notare che la norma regolamentare serve a potenziare ed ufficializzare l’esistenza di un archivio che, senza la norma, diventa un optional dell’Amministrazione e smette di essere un diritto dei cittadini a che questo archivio esista e venga gestito a norma di legge! Il secondo (che interessava tutti i Consiglieri, non solo quelli di minoranza) è stato respinto senza nemmeno spiegare il perché, pur avendo fatto notare che è un diritto previsto dallo schema di regolamento proposto dall’Anci nazionale che, per tutto il resto, è stato riprodotto integralmente con la sola eccezione proprio delle parte che prevedeva il diritto dei Consiglieri ad avere le trascrizioni dei propri interventi! E nonostante sia stato citato anche un parere del Ministero dell’Interno dello scorso mese di marzo!»