Alluvione, le aziende fanno i conti con fango e danni
Tra le realtà più colpite Vezzani e Ormig
Proseguono le operazioni per "salvare" i macchinari dal fango
OVADA – Prosegue incessante il lavoro dei volontari impegnati nelle zone dell’Ovadese più colpite dalla recente ondata di maltempo.
Anche nella giornata di ieri sono proseguite le attività di sgombero in strada Rebba, dove c’è la sede di Econet (l’azienda pubblica per la raccolta dei rifiuti), regione Carlovini – sede anche dell’Ormig, l’impresa di gru e mezzi per il sollevamento, di Camst, la cooperativa che ha assorbito Policoop, e del Quada Fitness Club -, e al Borgo nell’area occupata da Vezzani.
Non se la passano meglio le imprese di Regione Brizzolesi, sfiorata dalla concomitante piena dello Stura. Nelle ultime ore la notizia ha fatto il giro del mondo, con i 740,6 millimetri di pioggia registrate in dodici ore (dalle 5.40 alle 17.40 dello scorso 4 ottobre) su Rossiglione – nell’entroterra genovese, a pochi chilometri da Ovada – che rappresentano il nuovo record europeo.
Le scuole hanno riaperto già nella giornata di mercoledì, mentre l’acqua resta torbida in buona parte dell’Ovadese, dal centro zona a Molare (con la frazione di Olbicella che è rimasta completamente isolata per diverse ore), fino a Cassinelle. In alcune zone della città il passaggio dell’acqua ha lasciato un segno tangibile. Lo stesso dicasi su diverse vetture e su macchinari da migliaia di euro.
Alluvione, le aziende fanno i conti con fango e danni
Tra le realtà più colpite Vezzani e Ormig
È decisamente lunga la lista delle persone che si stanno prodigando per rimuovere il fango. Dai Vigili del fuoco alle squadre (provenienti da ogni angolo della provincia) della Protezione Civile, fino agli alpini e ai “semplici” cittadini. Un’intera comunità che è scesa in strada per dare una mano.
L’appello, però, è (nuovamente) rivolto a tutti. «Chi può, venga a dare una mano». Nel frattempo Alberto Cirio e Giovanni Toti, rispettivamente governatori della Regione Piemonte e Liguria, hanno chiesto lo stato di emergenza per l’alluvione registrata il 3 e 4 ottobre anche nell’Ovadese.
Anche a livello locale e provinciale si guarda con attenzione al comparto industriale che, a conti fatti, sta pagando uno scotto importante. «Il mercato è cinico – spiegava l’altro giorno il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – e non tollera ritardi. Per questo proveremo a stare vicino alle nostre aziende così colpite».