Accordo per restaurare la pala del Duomo: “Per gli acquesi un simbolo”
L'impegno del Lions Club Host e dell?Associazione ?Mons. G. Galliano?
ACQUI TERME – Un accordo storico, all’insegna dell’amore per la città, quello siglato tra il Lions Club Acqui Terme Host e l’Associazione “Mons. G. Galliano” Onlus. Le due associazioni hanno deciso di far convergere il loro impegno nel restauro della pala dell’altare maggiore della Cattedrale. L’opera è di Giovanni Monevi che nel 1657 impresse sulla tela l’immagine della Vergine Assunta a cui san Guido aveva dedicato il Duomo sin dalla sua fondazione.
«L’effigie mariana, insomma, non costituisce solamente un significativo polo di attrazione per i turisti – spiegano Danilo Rapetti e Salvatore Caorsi presidenti dei sue sodalizi – l’immagine della Vergine assume per gli acquesi il valore di un autentico signum identitario».
L’idea del restauro è partita proprio da Rapetti, presidente dei Lions acquesi: «Memore del decennale impegno verso il Duomo (il restauro del trittico di Bermejo e, recentemente, nell’allestimento interattivo di audioguide), ho subito coinvolto il professor Salvatore Caorsi che, con gli altri membri del direttivo, ha aderito con entusiasmo. Monsignor Galliano avrebbe molto apprezzato: il club di cui era socio e quello che porta il suo nome portano a termine quel complesso e annoso programma di interventi restaurativi di cui lui era stato il primo promotore».
In viaggio
I lavori verranno affidati all’esperta Claudia Maritano; tutte le spese necessarie verranno integralmente coperte dai due sodalizi. Il 23 settembre, la pala è partita per il laboratorio di Carcare, dove rimarrà sino alla conclusione dei lavori. Grande la soddisfazione della Curia e del parroco don Giorgio Santi. «L’iniziativa congiunta delle due associazioni, di concerto con la parrocchia del Duomo, dimostra icasticamente come sia possibile, anche nelle realtà più piccole, unire le forze, intrecciare relazioni profonde, creare reti di solidarismo operoso, sensibilizzare congiuntamente al culto del Bello – concludono i rappresentanti – e quando la pala tornerà a casa, collocata sul suo altare, tutti gli acquesi potranno gustarne la bellezza rinnovata, meditando sull’importanza della cooperazione e della sussidiarietà, indispensabili per poter continuare a custodire e valorizzare il lascito dei nostri padri».