Cerutti: manleve oltre il 90% richiesto. Adesso si spera nella cassa
La comunicazione dei sindacati
CASALE – Le previsioni andavano in tal senso e, fortunatamente, per una volta (una circostanza non così scontata nella vertenza Cerutti), sono state rispettate.
Affinchè l’accordo per la buonuscita dei 270 lavoratori Cerutti fosse ritenuto valido, la curatela aveva posto la soglia del 90%. Era necessario cioè che non fossero più di una trentina i dipendenti dello storico marchio a non firmare la manleva, il documento con il quale ci si vincola a non impugnare il procedimento di licenziamento collettivo.
Oggi, terzo e ultimo giorno di firme nei locali di Confindustria a Casale, la soglia è stata raggiunta e superata.
Anche se ci vorranno alcune settimane, i lavoratori rimasti senza impiego riceveranno circa 11.500 euro, mentre coloro che un impiego ce l’hanno avranno circa la metà di questa somma.
Restano ancora due nodi da risolvere in quella che, comunque vada, è una gravissima crisi occupazionale del Casalese. Il primo è relativo alla richiesta di cassa Covid che dal fallimento aspettavano a richiedere in attesa di avere l’esito delle manleve. Ora la domanda può partire ufficialmente anche se non è detto che si sia ancora in tempo utile per garantire ai circa 170 lavoratori rimasti coinvolti di ottenere un ammortizzatore sociale retroattivo da luglio alla settimana scorsa.
Poi, in attesa di conoscere i nomi dei 30 che verranno assunti in Bobst, si potranno riannodare i fili in merito alla cooperativa, il secondo nodo.