Riunione con le associazioni, Vallegra: “C’è crisi, servono volontari”
Il sindaco ha incontrato le realtà associative del territorio
BISTAGNO – Ripartenza. Grazie alla campagna vaccinale, la vita è tornata alla quasi normalità e le associazioni hanno ripreso il loro fondamentale e plurimo servizio a sostegno della comunità. Nei giorni scorsi il sindaco di Bistagno Roberto Vallegra ha indetto una riunione con tutti i soggetti del terzo settore attivi nel territorio comunale per fare il punto della situazione. «Il mondo dell’associazionismo è in crisi, messo in ginocchio da due anni di inattività – è l’amara constatazione del primo cittadino – Ho chiamato a raccolta intorno ad un tavolo Soms, associazioni Alpini, Cacciatori, auto d’epoca, Protezione civile e società sportive. Un momento di confronto eccezionale dal quale è emersa una situazione da leccarsi le ferite».
“Poco entusiasmo: urge ricambio generazionale”
La questione gira intorno al ‘vile denaro’. I club sportivi dilettantistici, anche iscritti al campionato più umile, per pianificare una stagione devono affrontare spese non indifferenti e la crisi economica ha raffreddato gli slanci munifici degli sponsor del territorio. «Situazione simile per la Società di Mutuo Soccorso che ha da gestire un circolo, il teatro (chiuso causa Covid per tanto tempo), spese, bollette e calo del numero dei soci – aggiunge Vallegra – Poi c’è la Pro Loco. Da fuori organizzare eventi sembra una cosa semplice; in verità nasconde un lavoro enorme che si regge sul sacrificio di tanti volontari».
Il tempo rubato dalla pandemia non lo restituirà nessuno e, oltre ai minori incassi legati alla cancellazione degli eventi, le no profit, soprattutto le Pro loco, scontano una flessione negli iscritti ed il calo dell’entusiasmo della vecchia guardia. «Ci vorrebbe un cambio generazionale, l’apporto di nuovi volontari – conclude Vallegra – Non parlo di una rivoluzione, ma della giusta mediazione tra tradizione ed innovazione. L’alternativa è la morte del senso di comunità. Bisogna evitare che i giovani vadano altrove».