Sferisterio chiuso, ora a chiederne conto è la Lega
Nel frattempo non c'è ancora un'ipotesi chiara per la riapertura
L'iniziativa lanciata dagli storici protagonisti del tamburello locale
OVADA – «Siamo un gruppo di amici. Ma in Italia non si può fare niente senza almeno un comitato». Giancarlo Marostica, per anni protagonista da giocatore di partite infuocate sul campo, fa parte dei “volenterosi” che si sono stretti al capezzale dello Sferisterio di Ovada. Una decina di persone che, dopo i problemi della primavera e la chiusura di inizio estate, hanno deciso di fare qualcosa per risolvere il problema.
«Ci siamo incontranti con il sindaco e il presidente della Servizi Sportivi – prosegue Marostica -. Abbiamo già fatto qualche lavoro di pulizia e taglio della vegetazione. Chiaramente il fine ultimo è creare le condizioni perché allo Sferisterio si possa tornare a fare attività con i ragazzi più giovani. Una struttura in centro, così comoda, non può non essere sfruttata come si deve».
Tra i principali promotori c’è Gianni Agosto, fino al 2017 presidente della Federtamburello a livello provinciale. E poi Marco Barisone, motore e organizzatore della “Dodici ore” benefica, Cino Puppo, Pinuccio Malaspina. Nomi che, a diverso titolo, hanno dato tanto allo sviluppo della disciplina più amata in città.
Sferisterio chiuso, ora a chiederne conto è la Lega
Nel frattempo non c'è ancora un'ipotesi chiara per la riapertura
«Non siamo degli illusi – precisa ancora Marostica – sappiamo che un certo passato non tornerà. Diciamo che c’è la possibilità di creare una nicchia come certe aree lo sono diventate per il pallone elastico. Lo sferisterio ha la sua importanza storica».
Il vero nodo è l’attuale impossibilità di Servizi Sportivi a farsi carico dell’impianto. E poi c’è comunque il problema legato alla sicurezza e ai comportamenti nelle ore notturne che nemmeno la chiusura, decisa al termine di un’infuocata seduta in Commissione “Lavori pubblici” ha contribuito a risolvere.